Premio Strega, Dario Vergassola conduce la serata

Ospiti Nino Pascale, presidente di Slow Food e Melania Petriello, giornalista e scrittrice

Benevento.  

Sarà Dario Vergassola a condurre la presentazione dei dodici semifinalisti alla 69esima edizione del Premio Strega, giovedì 30 aprile, dalle 18 al San Marco (distribuzione inviti gratuiti al bookshop di Palazzo Paolo V, da lunedì 27 a mercoledì 29 ore 11 - 13 e 17 – 19). La serata è stata presentata a Palazzo Paolo V.

«Quest'anno sul palco ci sarà un uomo di spettacolo e di cultura - ha voluto sottolineare l'assessore Raffaele Del Vecchio - capace di tenere insieme l'approfondimento sui libri ma anche l'attenzione sulla città. Creeremo un collegamento tra il premio Strega e l'Expo. L'alimentazione, infatti, non nutre solo il corpo. Guarderemo alla cultura come al cibo della mente». Sul palco, dunque, due ospiti sanniti. «Avremo Nino Pascale, presidente nazionale di Slow Food e la giornalista e scrittrice Melania Petriello che alimenterà la nostra curiosità parlando dello Strega. La scenografia ritroverà un elemento caratterizzante del premio Strega, la lavagna e, ancora una volta, si rinnova il legame tra scrittura e arte contemporanea: il manifesto della 69esima edizione è stato realizzato dagli artisti sanniti Perino e Vele mentre le scenografie sono di Italo Mustone e Fabio Melillo». Dalle novità alla tradizione. Del Vecchio ha ricordato che «se la presentazione beneventana non è scontata ma frutto di un'alleanza che, ogni anno ci premia, si deve però riconoscere l'impegno della città verso l'evento. Non solo con l'azione del Comune ma anche con il lavoro di 'pionieri' come la professoressa Maria Cristina Donnarumma».

Ha voluto ricordare l'intenso legame tra Benevento e il Premio Alberto Foschini, Presidente di Strega Alberti e nel Comitato direttivo del premio. Quindi spazio ad un ricordo emozionato ed emozionante delle “feste dello zio Guido”. Un amarcord per evocare Mastroianni e la Ekberg, Flaiano e il bel mondo intorno al premio. «E' un grande merito del Comune quello di aver avuto l'intuizione di seguire un premio come lo Strega, in un momento problematico come quello che stiamo vivendo».

«Un'alleanza, sì. Ma tutt'altro che santa - ha scherzato, infine Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci-. Mi auguro, anzi, che sia anche un po' sulfurea... nello stile dello Strega. Nulla, infatti, è scontato ma, certamente va riconosciuto il rapporto speciale che il Premio ha con l'Alberti che da 69 anni sostiene uno dei più importanti eventi culturali italiani, e con il Comune di Benevento che, più e meglio di tante altre realtà, crede in questa prima tappa del Premio».

Infine Petrocchi sposta l'attenzione sui numeri di questo Premio che, ricorda, “nasce piccolo ma è pensato subito in grande”. «Un salotto capace di coinvolgere tutto il sistema della lettura. Sono 400 gli Amici della Domenica, 60 i lettori forti, selezionati da 30 librerie indipendenti italiane. Ben 15 i comitati italiani di lettura all'estero in tutti i continenti e, dallo scorso anno esiste un Premio Strega Europeo, al quale si è aggiunto un Premio Strega Giovani, che coinvolge le scuole (il Liceo Giannone di Benevento è una di queste) e stiamo pensando pensando ad un Premio Strega Ragazzi che coinvolga i cicli delle elementari e delle medie».

Quindi Petrocchi ha voluto dare uno sguardo ai dodici autori finalisti. Li ricordiamo:
Il paese dei coppoloni (Feltrinelli) di Vinicio Capossela
La sposa (Bompiani) di Mauro Covacich
Storia della bambina perduta (e/o) di Elena Ferrante
Final cut (Fandango) di Vins Gallico
Chi manda le onde (Mondadori) di Fabio Genovesi
La ferocia (Einaudi) di Nicola Lagioia
Il genio dell’abbandono (Neri Pozza) di Wanda Marasco
Se mi cerchi non ci sono (Manni) di Marina Mizzau
Come donna innamorata (Guanda) di Marco Santagata
Via Ripetta 155 (Giunti) di Clara Sereni
XXI Secolo (Neo) di Paolo Zardi
Dimentica il mio nome (Bao Publishing) di Zerocalcare

Alla serata di presentazione di Benevento, dovrebbero prendere parte tutti gli autori, ad eccezione di Elena Ferrante, che sin dal suo esordio, mantiene l'anonimato.

 

Mariateresa De Lucia