Arminio da Montefalcone rilancia: una vertenza Appennino per le aree interne

Al Museo della Civiltà contadina musica e poesia ma anche un confronto sul dramma dello spopolamento

arminio da montefalcone rilancia una vertenza appennino per le aree interne
Montefalcone di Val Fortore.  

Puntare sui giovani con idonee politiche per il lavoro, dando loro la possibilità di vivere e far rivivere i paesi d'origine. E' la strada indicata da Franco Arminio per le aree interne.
Lo scrittore protagonista a Montefalcone di Valfortore in un pomeriggio tra musica e poesia al Museo della civiltà contadina nell'area del Fortore Cosimo Nardi, promosso dall'amministrazione comunale.
Un evento partecipatissimo tra visite guidate, animazione di antichi mestieri, poesie e folk estemporaneo fino alla performance del poeta e la musica dei suoi giovani figli Livio e Manfredi.
Al centro dell'incontro, nel piccolo paese del Sannio di poco più di mille anime, il tema importante delle aree interne, dello spopolamento e la strada da intraprendere per contrastare il triste fenomeno.
 

Il Museo: racconto di un tempo altro 

Eccezionale lo scenario: il Museo della civiltà contadina è una perla rara. Non una veloce raccolta di un'epoca passata ma la minuziosa ricostruzione di un tempo altro, prima dell'invasione della plastica, dell'usa e getta, del temporaneo. Gli oggetti esposti e gli antichi mestieri rappresentanti raccontano di un tempo lento e denso, ricco di fatica, significato e capace di produrre un risultato prezioso e duraturo. Parla di un seme importante, in apertura della manifestazione, la direttrice del Museo Gea Palumbo “La poesia e la connessione con la cultura contadina, di cui Arminio è uno dei pochi autentici cantori, porteranno ad un buon risultato”. Riscaldano il cuore le poesie recitate dai bambini.

Sacchetti: l'Italia rischia di perdere il patrimonio dei paesi

Introduce la questione il sindaco di Montefalcone, Michele Leonardo Sacchetti. “Per un sindaco sono importanti le opere pubbliche e le infrastrutture ma lo sono anche i momenti di confronto e riflessione sui problemi. Le nostre aree interne sono purtroppo in sofferenza, un problema nazionale comune al Paese da Bergamo a Ragusa. E' nostro compito lanciare un grido di dolore. Oggi l'Italia rischia di perdere il grande patrimonio dei paesi. E' dunque necessaria una riflessione attenta, una sensibilizzazione sul tema degli organi sovracomunali, dello Stato, dell'Europa perché il problema dello sviluppo deve tener conto del territorio nella sua totalità”. E il primo cittadino mette in evidenza anche che le opportunità spesso create per le aree interne si impantanano nelle pastoie della burocrazia. “Da presidente della comunità Montana ho lavorato perché i nostri centri venissero inseriti nella strategia nazionale per le aree interne. Sicuramente un risultato importante di cui, però, ancora oggi aspettiamo le linee di attuazione, serve un'accelerata”.

Arminio: azioni insufficienti, serve lavoro per i giovani

Rincara la dose Franco Arminio “La strategia nazionale per le aree interne è una sceneggiatura infinita ma il film non comincia mai. Nel frattempo gli attori, i ragazzi di questi paesi, vanno via. Insomma un'azione insufficiente che, anzi, rischia di essere una foglia di fico, un alibi. L'Italia, nazione di paesi e montagne, non riesce a dare attenzione ai paesi e alle montagne. Setrve invece un impegno molto più forte per combattere lo spopolamento che è un problema nazionale, non una caratteristica specifica di queste terre, ma qui è più grave. Quando un'amministrazione organizza qualcosa è già un segno di lotta alla sfiducia che per questi luoghi è il grande nemico.
Credo sia necessaria, però, una grande 'vertenza Appennino' capace di unire i sindaci. Vanno sviluppate, le politiche per i giovani: dobbiamo tenere qui i ragazzi che ancora ci sono, far tornare qualcuno e far arrivare qui chi non è mai venuto. Il cuore sono i ragazzi e le politiche per il lavoro puntando sui servizi agli anziani, su un'azione di riqualificazione dell'agricoltura e sullo sviluppo del turismo”.
Lo scrittore ha poi espresso grande apprezzamento per il museo e lanciato l'idea di una biblioteca della ruralità, un centro specializzato sul tema che si impegna a promuovere.
Quindi spazio alle note di Livio e Manfredi che in musica hanno raccontato quei Paesi che il padre Franco canta con le sue poesie. Una performance capace di divertire, commuovere e far riflettere.