Barone: "Terremoto? Serve contratto sviluppo Sannio - Irpinia"

Il presidente Asi: "Sarebbe importante segnale di speranza per le aree interne"

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Benevento.  

“A quarant’anni dal terremoto l’avvio delle procedure per la sottoscrizione del Contratto Istituzionale di Sviluppo per Sannio e Irpinia sarebbe un importante segnale di speranza per le aree interne della Campania che furono così duramente colpite dal sisma e che ancora oggi ne pagano le conseguenze”. 

Così Luigi Barone, presidente dell’Asi della provincia di Benevento e consigliere delegato della Ficei per il Mezzogiorno, commenta il quarantennale del sisma dell’80.

“Quel tragico evento, infatti, non solo portò morte e distruzione ma generò un gap che vive ancora oggi e che è determinante per le difficoltà di sviluppo dell’economia in Irpinia e nel Sannio. Nonostante siano trascorsi quarant’anni, si attende ancora un riscatto definitivo che ora potrebbe arrivare attraverso il Contratto Istituzionale di Sviluppo”, prosegue Barone, che aggiunge: “Da tempo il sindaco di Benevento Mastella e il presidente della Provincia Di Maria sostengono la necessità di un Contratto Istituzionale di Sviluppo che possa andare ad affiancarsi alle Zes e produrre slancio per la crescita e l’insediamento delle aziende nelle aree interne della Campania.

Servono azioni a supporto della competitività, ma anche piani di semplificazione e facilitazione per chi vuole investire”. A tal proposito il presidente dell’Asi sannita plaude alle parole del consigliere delegato per il Mezzogiorno del premier Conte: “L’annuncio del dottore Gerardo Capozza di un’accelerata per il Contratto Istituzionale di Sviluppo Sannio-Irpinia è una ottima notizia in un giorno che ricorda un tragico evento. 

Grazie al Cis non solo ci saranno risorse ma si avrà una maggiore collaborazione tra tutti gli attori pubblici e istituzionali con uno snellimento burocratico e la valorizzazione di territori che da sempre pagano un deficit sul versante della dotazione infrastrutturale e delle dinamiche dello sviluppo. Solo con un intervento simile l’area geografica così duramente colpita dal sisma del 1980 troverà il suo definitivo riscatto”, conclude il presidente Barone.