"Recovery plan, la nostre proposte per il rilancio del Sannio"

Presentato il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil

recovery plan la nostre proposte per il rilancio del sannio
Benevento.  

Mezzogiorno, giovani e donne. Questi solo alcuni dei temi al centro del documento unitario presentato a Benevento da Cgil, Cisl e Uil per il rilancio del Sannio. Questa mattina la conferenza stampa nella sede della Cgil con i segretari Luciano Valle, Fernando Vecchione e Luigi Simeone.

Una serie di proposte per lo sviluppo del territorio illustrate dai sindacati in vista della presentazione del Recovery plan.

“Il documento – ha spiegato Luciano Valle della Cgil sannita – nasce prima di tutto dalla visione del nostro territorio e dalle sue difficoltà. Per cui partendo dalle linee guida fissate nel Recovery found rispetto all'occupazione femminile, al Mezzogiorno, ai Gap infrastrutturali noi abbiamo strutturato questo documento che vuole essere la nostra proposta per il rilancio del territorio”.

E dunque, un programma che secondo i sindacati dovrà rivolgere particolare attenzione anche alle infrastrutture, all'Alta velocità: “Bisogna ripartire dalle infrastrutture, come l'occasione della stazione ferrovia dell'Alta Velocità Napoli – Bari”, ha evidenziato Fernando Vecchione, neo segretario della Cisl Irpinia Sannio, che inoltre ha ribadito l'importanza di puntare sul turismo nonostante le difficoltà affrontate da questo settore: “Bisogna puntare molto sul turismo anche se con la pandemia è stato uno dei settori più danneggiati”.

Di qui l'appello alle istituzioni rispetto a quelle nel documento unitario di Cgil, Cisl e Uil vengono definite “vecchie e nuove emergenze” affrontate dalle aree interne.

“Noi abbiamo delle idee molto chiare rispetto a quello che bisogna fare - ha ribadito il segretario della Uil, Luigi Simeone - e siamo sicuri che ci sono delle eccellenze che devono essere messe in rete e pensiamo che questo documento abbiamo posto questi elementi di riflessione”.

Diversi i temi affrontati come la “scuola, i trasporti, il completamento delle opere infrastrutturali materiali e immateriali”, ma anche la “sanità e ovviamente il lavoro”.

Dalla Valle Caudina al Fortore all'area del Tammaro – Titerno per “progettare il futuro delle singole comunità – viene precisato nel documento – ma in rapporto alle esigenze collettive”.