Scuola. Assegnazioni cattedre: malumore docenti e sindacati "E' il caos"

Contestato l'algoritmo ministeriale (e non solo). L'Anief: "Si ritorni alla scelta in presenza"

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Benevento.  

C'è fermento nel mondo dei docenti, anche nelle province di Benevento ed Avellino, sul fronte delle assegnazioni delle cattedre e delle supplenze, sia per quel che riguarda il sostegno sia per il ramo curriculare.
Un malumore che si sta trasformando in proteste indirizzate chiaramente al mondo della politica e delle istituzioni e che coinvolge diverse fasce di docenti.

Quelli specializzati nel sostegno e inseriti in Prima Fascia B ad esempio, inseriti negli elenchi aggiuntivi delle graduatorie provinciali, disposti anche a spostarsi (ovviamente da sud a nord) pur di avere un incarico e che tuttavia contestano “metodi poco trasparenti” per il reclutamento.

 

E poi la questione dell'algoritmo, la piattaforma digitale per l'assegnazione delle supplenze, programmato ai tempi in cui era ministro Azzolina e oggi fortemente contestato, un sistema che, secondo i docenti: “è programmato secondo una legge del taglione che non garantisce trasparenza ed equità nella distribuzione dei contratti ma che considera rinunciatario, e dunque non meritevole di una supplenza, chiunque non sia disposto a spostarsi anche molti chilometri rispetto alla propria residenza, accettare spezzoni di poche ore o destinarsi al sostegno”.

Opinione condivisa anche da Anief, con il coordinatore regionale del Molise e per la provincia di Avellino Angelo Di Palma che parla di: “Sistema inefficace e balordo, che peraltro va contro la stessa legge del Ministero. Gli ambiti territoriali acquisiscono le disponibilità dagli istituti entro il 30 Giugno dell'anno precedente, ma con flessibilità fino al 31 agosto, ma in base all'autonomia i dirigenti possono andare anche oltre. E se prima c'erano graduatorie che permettevano ai primi di scegliere in base alle preferenze e così via oggi non è più così, e capita che magari chi ha 50 punti scelga prima di chi ne ha 3mila. Noi chiediamo fortemente che si torni alla scelta in presenza, ad esempio”.

E dunque tra le contestazioni che vengono mosse al sistema le due velocità (o anche di più) che si registrano tra le indicazioni del Ministero, gli Uffici scolastici regionali e quelli provinciali, con riverberi inevitabili sulle scelte dei docenti e l'inevitabile conseguenza di una situazione caotica.