Vicenda dirigenti: Corte dei Conti assolve l'ex sindaco Pepe

Era accusato, con Maio, di aver procurato un danno al Comune con l'assunzione di Mancini

Benevento.  

Assoluzione appello, da parte della Corte dei Conti, per Fausto Pepe, ex sindaco di Benevento, e l'ex dirigente Umberto Maio nella vicenda dei dirigenti. Erano stati condannati al pagamento in favore di Palazzo Mosti di 60mila euro a testa, perchè ritenuti responsabili di aver procurato un danno erariale in relazione al conferimento dell'incarico dirigenziale ad Angelo Mancini, formalizzato nel 2006.

Un incarico che, secondo i giudici contabili,  all'epoca non poteva essere affidato a Mancini perchè non avrebbe avuto la professionalità richiesta per legge (cinque anni di iscrizione nell'Albo degli Avvocati). La sentenza di primo grado, che aveva mandato assolti altri amministratori e dirigenti del Comune, aveva riguardato, oltre a Pepe e Maio, anche l'allora segretario generale Antonio Orlacchio, che, a diifferenza degli altri due non l'ha però appellata.

Nessun danno erariale a carico di Pepe e Maio, ha sentenziato la Corte dei Conti,  semplicemente perché quando l'incarico è stato conferito a Mancini non esisteva ancora il requisito dei cinque anni di iscrizione all'Albo Avvocati. Le leggi vigenti sono state dunque rispettate, di qui la loro assoluzione, così come avevano chiesto, rispettivamente, gli avvocati Mario Verrusio e Camillo Cancellario.

L'ex sindaco nel merito della sentenza afferma: “Esprimo grande soddisfazione perché questa sentenza della Corte dei Conti pone ancora una volta alla luce la correttezza della mia amministrazione. Soddisfazione che arriva anche rispetto ai tanti detrattori che hanno speculato per anni su questa vicenda: non esiste risposta migliore tuttavia di quella che arriva dalle sentenze che ancora una volta sono favorevoli al mio operato”.