Pap: «Pd e Mastella sono la stessa cosa: noi vera alternativa»

Potere al Popolo in campo: «Dialogheremo con chi vuol dare alternativa alla città»

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Benevento.  

Potere al Popolo di Benevento interviene sulle prossime comunali: «Ormai è qualche mese che stiamo osservando le mosse delle varie forze politiche intenzionate a partecipare alle prossime elezioni per il Comune di Benevento e notiamo che stiamo entrando in una fase molto “vorticosa”. Anche se è dura stare al passo delle continue voci e dichiarazioni che si rincorrono per riuscire ad ottenere quel minimo di visibilità per sperare nell’agognato posto al sole a Palazzo Mosti, proveremo ad affrontare la desolante situazione attuale».

Non danno grosse chances a centrodestra e Cinque Stelle, i componenti di Pap, ma neppure al Pd: «La destra, dopo la debacle salviniana, lo smembramento di forza Italia e le frizioni interne dei meloniani, crediamo non avrà gran voce in capitolo nella competizione elettorale quindi non ci soffermeremo molto su di essa. I Cinque Stelle locali hanno ricevuto il ‘via libera’ da Roma su come muoversi (del resto, non sono più in gioco gli equilibri di governo con il PD) ma sembra non abbiano le idee poi così chiare, non essendo a proprio agio nelle coalizioni ma consapevoli che forse è l’unica strada per avere ancora voce in capitolo visto il calo di consensi continuo. Il PD, soggetto teoricamente titolato a guidare la volata per chi sarà il prossimo sindaco, in realtà è il partito più frastornato ed in difficoltà, falcidiato da faide interne, tra l’ala più fedele all’impostazione deluchiana e quella che guarda più al modello nazionale. Una contrapposizione in realtà di facciata dal momento che tra quelli che vogliono smarcarsi dal modello vincente a livello regionale c’è chi, ad esempio, è stato eletto a Palazzo Santa Lucia proprio grazie ad esso. Per tentare di rifarsi un aspetto anti-mastelliano il PD sta cercando di agganciare i movimenti civici, che sembrano diventati la panacea di tutti i mali per partiti screditati e non visti di buon occhio, giustamente, da molta gente».

E neppure il civismo è ben messo, con Mastella che di tutte queste divisioni esce fortemente rafforzato: « Anche tra i civici, però, non sembra esserci una linea chiara, con un turbinio di nomi e associazioni che provano a rivendicare la palma del più civico di tutti. In tal senso, seppur riconosciamo in alcune esperienze rilievi interessanti, ci domandiamo come si possa rivendicare un modo nuovo di fare politica se poi si cerca di formare coalizioni insieme a partiti come il PD che a livello sia locale che regionale che nazionale hanno già dimostrato ampiamente che nei modi di governare non sono poi così dissimili da Mastella, e infatti solo a Benevento (forse) non aspirano a condividere poltrone con lui. In questa situazione fatta di tatticismi e attendismi, chi potrebbe approfittarne è proprio Mastella che lavora sotto-banco e aspetta di cogliere i frutti delle spaccature del PD sannita per cercare di essere rieletto nonostante non sia certo all’apice dei consensi negli ultimi tempi in città. La posizione di forza del sindaco in carica viene non solo da una consolidata gestione del potere a livello locale ma anche dall’aver colto l’importanza della partita regionale di qualche mese fa. Essersi alleato con De Luca e avere ottenuto dei consiglieri in regione ha fruttato un ulteriore vantaggio per Mastella. Da questo punto di vista ci viene ancora da chiederci dove sia la differenza tra chi si dichiara anti-mastelliano oggi ma ha contribuito alla vittoria della colazione deluchiana in cui c’era anche Mastella. E ci interroghiamo anche su tutte quelle componenti non partitiche che sono rimaste (fintamente) indifferenti e neutrali o hanno appoggiato il governatore De Luca, contribuendo anche loro direttamente o indirettamente al rafforzamento di Mastella. Come Potere al Popolo siamo stati, e siamo tuttora, tra i pochi che hanno provato a contrastare, ad armi impari, lo strapotere di De Luca (e quindi sia del PD che di Mastella) e ci dispiace che altri non siano stati e non siano tuttora al nostro fianco».

E infine, l'invito a mettere al centro i progetti: «In tutto ciò, tra le lunghe discussioni, i tavoli sottobanco, le dichiarazioni roboanti in cerca di consensi…a noi sorge spontanea una domanda da rivolgere alle varie parti in campo che stanno scaldando i motori per la competizione elettorale: “Sì, ma pe’ ffà che?” Si parla, come al solito, solo di chi si candiderà, ma mai per fare cosa. Il programma elettorale a Benevento lo si scopre solo a posteriori, non ci si deve stupire se allora la città lentamente muore, se l’unica visione di sviluppo territoriale è la svendita del territorio ed il futuro per molti è solo l’emigrazione. A maggior ragione che le forze in campo non trovano accordo sui nomi, almeno che inizino a lavorare sui programmi e su un’idea di città. Non che questo basti a dar loro credibilità. Noi, nel nostro piccolo, proveremo nei prossimi mesi, come abbiamo sempre fatto, a mettere al centro i temi e le proposte, provando a dare voce a chi non ha voce, alle tante sofferenze della nostra città ma anche alle sue innumerevoli bellezze mai realmente valorizzate. Saremo contenti di dialogare e unirci, non per meri scopi elettorali, con chi, senza interessi e compromessi, vorrà lottare per liberare davvero la nostra città dalla cappa di gestione clientelare di potere che l’ha asfissiata non solo negli ultimi 5 anni».