Cataudo: come curiamo i malati non covid?

La questione sollevata dal consigliere provinciale di Forza Italia

cataudo come curiamo i malati non covid
Benevento.  

“Ci tengo ad esprimere la mia personale preoccupazione riguardante la situazione che si sta venendo a creare presso l’Ospedale San Pio di Benevento, dove i vari reparti sono quasi esclusivamente destinati a malati covid e non si intravede più la possibilità di riuscire a curare tutti gli altri malati".
Così il Consigliere Provinciale di Forza Italia, Claudio Cataudo che prosegue "Nello specifico Medicina Generale, 32 posti letto, tutti per pazienti covid, stessa situazione in Malattie Infettive e Pneumologia; per le patologie internistiche restano solo 12 posti in Medicina d'urgenza. In precedenza i reparti sopra menzionati, sono stati sempre a pieno regime. Quindi, oggi, tutti i pazienti con altri problemi o patologie, come e dove vengono curati? Nel nostro territorio abbiamo malati di serie A e di serie B? L’80% dei ricoverati covid viene dal napoletano e l'Ospedale San Pio di Benevento ha destinato più posti covid del Moscati di Avellino e del Cardarelli di Napoli. Dopo due anni viviamo ancora la stessa identica emergenza sanitaria? I malati covid vanno certamente curati, ma non a discapito di tanti pazienti con patologie internistiche, respiratorie ed oncologiche che non sanno a chi rivolgersi. È mancanza di organizzazione o obbedienza ad una certa politica? Tutto questo è frutto della politica di tagli portata avanti per anni dal Commissario alla Sanità e Presidente, Vincenzo De Luca in una regione che ha visto perdere 1500 medici, 2300 infermieri e 1000 posti letto. Lo stesso ha smantellato la sanità nel Sannio. Ci rivolgiamo quindi a De Luca e ai suoi alleati locali, fallimentari quanto lui, perché ci mettano la faccia e facciano azioni concrete, anziché pensare ai posti di potere. Non posso però non ringraziare, invece, come medico e come rappresentante delle istituzioni, tutti i colleghi medici, infermieri e paramedici che con grandi sacrifici, passione, professionalità e spirito di abnegazione, continuano, fra le tante difficoltà, a prestare la loro preziosa ed indispensabile opera di assistenza e cura”.