Vigorito chiama a rapporto Bucchi e Foggia dopo la sconfitta

Troppi gli equivoci che stanno accompagnando questa fase della strega

Benevento.  

Non l'hanno mandata giù i tifosi. La sconfitta ovviamente. Quella che ha fatto arrabbiare parecchio anche il presidente Vigorito. Troppi gli equivoci che stanno accompagnando questa fase delicata della squadra. Una squadra costruita senza riserve mentali e soprattutto economiche. Cambiando, gioco forza, fisionomia per la partenza di quei big presi a gennaio per tentare il tutto per tutto. Mister De Zerbi incluso. Ma puntando sul meglio della B e su qualche esperto di A. Vecchie glorie ma pur sempre glorie. Eppure le incongruenze si sprecano tra una comunicazione medica errata e indicazioni di mercato che ora non trovano conferma nel campo. Sul capitolo “infortuni” Bucchi s'è giustificato parlando di soli due problemi muscolari, quelli di Maggio e di Costa, dimenticando Nocerino, Bukata, Tuia ed Improta. Non tralasciando il fatto che in estate s'era parlato di un recupero più veloce di Antei che invece ha dichiarato di essere pronto solo a gennaio. Valutazioni sbagliate che hanno gettato il Benevento in piena emergenza. Costringendo il tecnico a scelte estreme. Con giocatori fuori ruolo: Bandinelli perno centrale, Improta terzino e Buonaiuto terzo di centrocampo. “Possono farlo”. Risponde il tecnico. Eh sì, tutto si può fare, ma bisogna capire poi come lo si riesce a fare. Eppure in estate quando qualcuno gli ha ricordato la sola presenza di Viola come regista, vista anche l'inutile partenza di De Falco (lasciando così una casella tutt'ora vuota nella lista degli over) lui ha risposto che confidava in Volpicelli. Il giovanotto che ieri avrebbe a questo punto dovuto giocarsi la sua chance ma che di fatto gli è stata negata. Equivoci che non sono piaciuti al presidente Vigorito, abile a fare un passo indietro nel rispetto dei ruoli, ma ostinato a vederci chiaro quando qualcosa non va mettendo a rischio il cammino della sua squadra del cuore. Così proprio ieri a fine gara non ha risparmiato nessuno. Parole dirette ai calciatori e un duro faccia a faccia con direttore sportivo e allenatore. Dopotutto è tempo di fare chiarezza. Gennaio si avvicina e il mercato dovrà servire ad aggiustare il tiro laddove ci sarà bisogno. Ma con idee chiare, un quadro lucido dei giocatori out e sopratutto una maggiore identità di gioco. Perché se è vero che l'essere camaleontici può rappresentare una forza maggiore, è altresì vero che i calciatori devono comunque aver bisogno di un punto di riferimento dal quale poter ripartire sempre.

Slan