Il grido degli steward di Benevento: "Esistiamo anche noi"

La denuncia da parte degli addetti alla sicurezza, completamente dimenticati dalle istituzioni

il grido degli steward di benevento esistiamo anche noi
Benevento.  

C'è una categoria di cui pochi parlano, ma che risulta indispensabile per tutelare la sicurezza all'interno degli stadi e non solo: è quella degli steward, professionisti che danno una mano preziosa nel tutelare l'ordine pubblico attraverso un lavoro certosino e ricco di sacrifici. Oggi, a causa della pandemia, sono stati relegati ai margini di ogni forma di considerazione. E' strano, soprattutto perché tali figure servono come il pane per tutelare i distanziamenti richiesti nei luoghi affollati, così come per effettuare la misurazione della temperatura corporea per scongiurare ogni forma di contagio. 

Con il calcio c'è ben poco da fare, la sospensione dei campionati ha comportato una interruzione del lavoro e la possibile ripresa vedrà impegnati pochi "fortunati" a causa delle porte chiuse. Il problema è che questi professionisti non vengono presi in considerazione neanche quando dovrebbero, così come evidenziato da Nazzareno Mercurio, responsabile degli steward di Benevento: 

"Svolgiamo questa attività da oltre dieci anni, quando partimmo grazie al Benevento Calcio. Oggi siamo costretti a vivere una situazione molto difficile. Per tanti questo è un lavoro a tutti gli effetti, con il quale portano avanti le proprie famiglie. Siamo operativi ovunque, prestando servizio in tante città d'Italia oltre a Benevento. Purtroppo il calcio si è fermato, ma la nostra attività non è strettamente legato a esso. Ci sono dei decreti legislativi che prevedono l'utilizzo degli steward nei luoghi affollati per l'attuazione delle misure necessarie per debellare il rischio epidemia. Per prepararci abbiamo anche seguito un corso di ventiquattro ore in modo da studiare tutte le operazioni necessarie anti covid. Non è servito a nulla, dato che in città si utilizzano i volontari della protezione civile in occasione del mercato o in altri eventi gestiti dal comune. E' una scelta che non rispetta la nostra professionalità, preferendo persone che giustamente non hanno le competenze necessarie per svolgere questo compito. E' una situazione deprimente, anche perché non riceviamo compensi dallo scorso marzo né tramite stipendio e né tramite sussidi da parte dello Stato. Lo stesso ha istituito la figura degli assistenti civici in maniera del tutto inutile, senza tenere conto delle nostre capacità. Ci appelliamo al sindaco Mastella e al Prefetto di Benevento. Se non c'è l'esigenza di effettuare questi controlli obbligatori, siamo ancora in emergenza? Perché allora siamo obbligati a indossare ancora le mascherine? Ci aspettiamo una risposta perché così non si può andare avanti". 

Quello di Nazzareno Mercurio è un grido di dolore a cui si accodano i colleghi Filomena Manco, Maria Rosaria Improta, Mario Cecere, Antonio Fucci, Giovanni Fiengo e Claudio Sateriale in rappresentanza dell'intera categoria di Benevento. Una emergenza senza precedenti che penalizza una figura professionale che, in questo grave momento, può rivelarsi preziosa sotto tutti i punti di vista.