Benevento, tutti pazzi per Cannavaro

Il Presidente è certo di aver scelto quanto di meglio poteva dal punto di vista sportivo e morale

benevento tutti pazzi per cannavaro
Benevento.  

E' “Cannavaromania”. Si dice così, no? Ma poteva mai essere diversamente? La statura del personaggio, quella sportiva e quella morale, sembra addirittura sproporzionata rispetto alle ambizioni del Benevento. Eppure alzi la mano chi ha inteso nelle parole dell'ex campione del mondo qualcosa che si rifugiasse nel suo passato glorioso. E' come quella generazione di fenomeni che produsse la nazionale più bella degli ultimi venti anni: sono ancora così anche a distanza di tanto tempo, prima di ogni cosa viene l'amore per il calcio. “Accettare una proposta solo per il gusto di allenare non fa per me. Aspettavo qualcosa che mi desse una scossa, un progetto proiettato nel futuro, in cui si può crescere sempre di più. E' stato così anche quando giocavo, non vedo perchè dovei cambiare ora”. 

Fu la stessa ragione per cui il presidente Vigorito si invaghì di Pippo Inzaghi: l'ex milanista gli disegnò il modulo che avrebbe fatto in campo coi bicchieri del ristorante in cui avevano cenato. Per Cannavaro la scintilla è scoccata quando alla richiesta di cosa gli servisse per dare il meglio, lo scugnizzo della Loggetta ha risposto: “.. un fondo campo migliore”. Glielo ha spiegato il patròn che la ditta che si occupa del terreno è la migliore di quanto possa esserci in circolazione, solo che di questi tempi con tutta l'umidità che c'è e a due passi dal fiume bisogna fare i salti mortali per mantenere il manto erboso in buone condizioni.

Ma la richiesta lo ha colpito, perchè era finalizzata a far giocare meglio il Benevento, perchè l'unico pensiero in quel momento era il bene della squadra. E quando ha seguito un momento dell'allenamento, il presidente si è sentito ancora più certo della scelta che aveva fatto. L'ha raccontata lui stesso la storia delle pallonate che la squadra vincente tira a quella che ha perso. Un momento di goliardia da campioni del mondo: state certi che la prossima volta nessuno ci starà a perdere. Neanche in allenamento.