Video hot, Elisabetta denuncia tutti: non farò come Tiziana

La ragazza vittima della gogna web per un video girato con il ragazzo.

Dopo il caso della Cantone lei ha reagito. Con un video denuncia. E con un esposto. Si è ripresa la sua vita, senza cedere mai. Come aveva consigliato il governatore De Luca

di elleti

Forse Tiziana Cantone non è morta invano. Il suo suicidio ha aperto gli occhi, soprattutto alle vittime della gogna social a sfondo sessuale. Il caso della ragazza napoletana ha insegnato che reagire è meglio che subire. E che quell'atto di coraggio, è anche un sussulto di dignità. Uno schiaffo in faccia a chi ha diffuso immagini private, ma anche a chi le condivide e le commenta (in ogni modo) sul web.

Elisabetta Sterni, bresciana, ha vissuto la stessa disavventura di Tiziana. Un suo ex ha diffuso un po' ovunque – tra whatsapp e siti porno – un video che avevano girato insieme durante un momento di intimità.

Si è accorta all'improvviso che quelle immagini erano sui cellulari di tutti i suoi amici. Compresa la nipote.

Dopo un momento di smarrimento, si è subito ripresa. E ha iniziato ad attaccare. Sul web: con un video di denuncia. E con un esposto ai carabinieri. Elisabetta non si è fermata. Aveva chiuso i suoi account social. Li ha riaperti. Non si è nascosta. Ha deciso di affrontare tutto e tutti. A viso aperto. Ora rischia il suo ex. Ma rischiano anche tutti quelli che hanno contribuito a diffondere le immagini.

Com'è giusto che sia.

Elisabetta ha fatto quello che ha suggerito in Campania il governatore De Luca all'indomani della tragedia di Tiziana: «Ragazze vi dico di uscire dalla vergogna, può capitare a tutti di essere ripresi, di avere un video spinto, non vi fate impressionare».

La ragazza ha fatto proprio così. Non si è fatta impressionare. Non si è lasciata schiacciare dalla vergogna. Ha reagito con dignità.

Al collega Enrico Fierro ha dichiarato: «Non è una cosa he faccio sempre ma non è nulla di illegale. Ora tutti commentano scandalizzati, ma l’idea di mandare una foto o un video di quel tipo al proprio partner può venire a chiunque».

Quel «può venire a chiunque», è la pietra lanciata contro la massa che l'ha insultata. E che ha fatto marcia indietro. Anche perché Elisabetta ha raccolto una immediata solidarietà. Una solidarietà che ha spento l'incendio degli insulti. E' bastato dire: «Lo fate tutti, potreste farlo tutti: inutile accanirvi contro di me. Potrebbe capitare a ognuno di voi».

E su Tiziana ha aggiunto: «Quando mi sono trovata nella sua stessa situazione ho pensato che dovevo necessariamente tirare di buono da questa storia».

Per questo il sacrificio della ragazza napoletana potrebbe non essere stato inutile. Forse non servirà a molto contro chi usa il web per denigrare e offendere, ma certo ha dato una consapevolezza alle vittime: reagire è meglio che nascondersi. Non può essere un video a fare a pezzi una esistenza. Nè un video, né soprattutto le cattiverie via social.

Cattiverie che non risparmiano nessuno. Nè i morti, né i disabili. Anzi, è una gara a chi esagera di più. Anche per questo Elisabetta ha fatto la scelta giusta: ora nella sua storia chi ha sbagliato dovrà pagare. Sarebbe un segnale preciso per tutti. Soprattutto per chi ancora non si rende conto delle conseguenze di certe azioni. E per chi confonde la libertà del web con la libertà di fare qualsiasi cosa, anche arrecando danni gravi, a volte irreparabili, agli altri.