Nuovi ristori decreto sostegni bis: l'analisi di Gianni Lepre

Il problema è e resta l'impegno economico del governo che sembra nuovamente disilludere tutti

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L'intervento

Il decreto sostegni bis, quello di aprile, per intenderci, è uscito dalle stanze delle intenzioni per diventare una realtà tangibile. Il problema è e resta l'impegno economico da parte del governo che sembra nuovamente disilludere tutti, in maniera particolare le imprese, quelle con la saracinesca abbassata per metà. Il premier Draghi ha annunciato il nuovo dl sostegni bis che, in buona sintesi, apporterà uno scostamento di bilancio nel prossimo Def, per una cifra che si aggira tra i 30 ed i 40 mld di euro. 

La finalità, confermata in tutte le salse da rappresentanti dell'esecutivo Draghi, è quella di approvare il dl sostegni bis entro la fine di aprile per correre ai ripari di un imminente crack delle attività produttive tricolori.

“Come al solito in Italia si fanno sempre i conti senza l'oste - ricorda Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 Rai e presidente del club delle eccellenze di confesercenti Campania e Molise - ormai è un’abitudine consolidata”.

Lepre, che tra le altre cose è segretario generale di OroItaly, ha poi continuato: “I 30/40 mld che il governo vuole scostare dal pubblico bilancio destinandoli alle imprese, rappresentano meno della metà di quelli che realmente servono al sistema produttivo per riprendere le attività interrotte a causa del Covid, e soprattutto per non far sparire centinaia di migliaia di Pmi che sono lì lì per abbassare le saracinesche dei propri esercizi per sempre”.

“Ricordate il recentissimo studio Bankitalia e Istat che afferma che la liquidità necessaria per la ripartenza è di 80 mld di euro? Bene, per me sono almeno 100 i mld che servono per poter vedere la luce fuori dal tunnel, e per poter assicurare almeno una sufficienza di ristori per tutti.

E non mi si venga a dire che il nuovo scostamento di bilancio del Sostegni bis deve intendersi una integrazione al primo Sostegni, perché questo significa prendere in giro le imprese già fortemente provate da irresponsabili lockdown generalizzati che hanno condotto alla morte economica di gran parte dell’Italia”. 

Lepre ha poi concluso: “ragionare in cifre non è mai semplice, specie se di mezzo poi ci sono interessi di varia natura. Una cosa è certa: il governo deve affrontare il problema alla radice, e per farlo deve avere il coraggio di mettere sul tavolo una liquidità almeno pari al 75% delle perdite. Questo ovviamente implica scostamenti di bilancio epocali che evidentemente in Germania sono possibili, mentre in Italia impattano con gli interessi di troppi”.