Qualità della vita di giovani, anziani e bambini: Napoli giù in classifica

Caro affitti, incidenti notturni e non solo: ecco i parametri di riferimento

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Le classifiche dell’indagine sulla Qualità della vita per fasce d’età - in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 26 maggio - che misurano rispettivamente il benessere di anziani, giovani e bambini sul territorio italiano, consegnano un quadro particolarmente negativo per Napoli e la Campania. 

Le classifiche misurano, ormai da cinque anni, le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e insieme strategici, i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute, come ricordano dal quotidiano di Confindustria.

Ciascuno dei tre indici sintetici generazionali è calcolato su parametri statistici, forniti da fonti certificate (tra cui Istat, Infocamere, Iqvia, Siae, Tagliacarne) in grado di raccontare il livello di benessere nei territori. Questo lavoro è nato come progetto sperimentale nel 2021 e quest’anno si arricchisce di nuovi indicatori (passando da 12 a 15 parametri per ciascuna graduatoria). Si consolida così il metodo di indagine, nonostante l’evidente carenza di dati territoriali capaci di raccontare queste specificità ancora costituisca un limite nell’analisi dei servizi o degli aspetti di vita dedicati alle tre fasce generazionali.

Tra i nuovi indicatori inseriti in questa edizione si segnalano le risposte rilevate da Istat nell’ultima indagine sul «Benessere e sicurezza delle persone» sulla qualità delle reti familiari (presenza di parenti su cui contare) e sulla sicurezza percepita (paura di camminare la sera al buio in strada). Inseriti anche gli incidenti stradali notturni, che troppo spesso coinvolgono i più giovani nelle grandi città italiane (Milano è ultima in questo parametro) e il consumo di farmaci contro l’obesità, sempre più diffusi tra gli anziani.

La classifica per la categoria "Bambini"

Napoli 104esima in Italia per la categoria bambini, nonostante un ottimo piazzamento per il tasso di fecondità che non basta a compensare tutte le altre carenze: in particolare verde attrezzato, servizi per l'infanzia, competenze scolastiche, spazio abitativo e reati contro i minori.

Non va meglio per i "Giovani"

Stessa posizione nei bassifondi della classifica per quanto riguarda i giovani. Malissimo l'indice di disoccupazione e la percezione di insicurezza, bene invece imprenditorialità, età media del parto e indice di nuzialità.

Va un po' meglio per gli "Anziani"

Infine, gli anziani: pochissima la spesa per farmaci antidepressivi, quasi nessuno è solo ma la speranza di vita resta tra le più basse d'Italia. Complessivamente, però, per gli "Anziani" Napoli sale in graduatoria e raggiunge la posizione numero 91, in ogni caso lontano dagli standard del Nord e di altre realtà considerate più efficienti.

LE ALTRE CITTA' DELLA CAMPANIA

  • AVELLINO. Il capoluogo irpino è 71esimo per qualità della vita degli anziani e 77esimo per i bambini. Meglio invece la fascia d'età legata ai giovani, con il 56esimo posto nazionale
  • BENEVENTO. La città è 58esima nella graduatoria per qualità della vita dei bambini e sale al 32esimo posto quando si parla di giovani. Male, invece, gli indicatori per gli anziani che relegano il Sannio all'86esimo posto.
  • CASERTA in fondo alla classifica per gli anziani (99esimo posto), stesso risultato anche quando si parla di bambini. Leggermente meglio le condizioni per i giovani, con la città che si ferma al 78esimo posto.
  • SALERNO. Per quanto riguarda i bambini, Salerno è 91esima in Italia. Ancora peggio quando si parla di giovani (posto in classifica numero 98). Il dato migliora solo per gli anziani, con la provincia che si assesta all'81esimo gradino.