Lo scontro politico. Durante l’apertura degli Stati Generali sull’Ambiente 2025 alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha pronunciato un discorso fortemente polemico verso il panorama politico nazionale. Rivolgendosi a quelli che ha definito “i cacicchi di Roma, che non hanno mai lavorato un giorno nella loro vita”, ha ribadito che la Campania non è in vendita, condannando quella che ha definito una distribuzione clientelare di incarichi e territori: “una Regione a me, una a te”.
La difesa dei risultati
De Luca ha definito “straordinario” il lavoro realizzato in Campania negli ultimi due mandati, specie in ambito ambientale. Ha richiamato i presenti alla necessità di difendere con forza i risultati raggiunti, opponendosi alla cosiddetta “politica politicante”. Ha respinto con fermezza le critiche sul terzo mandato, definendo “idioti” coloro che vorrebbero limitare l’azione amministrativa con vincoli temporali rigidi, ritenuti inadeguati alla realtà operativa di regioni complesse.
L'identità partenopea
Nel suo intervento, De Luca ha anche sottolineato l’identità e il valore della Regione Campania nel contesto nazionale. Ha citato l’esempio dello stadio San Paolo, ristrutturato grazie agli investimenti regionali in occasione delle Universiadi, come contributo determinante anche al successo sportivo del Napoli. Ha stigmatizzato la tendenza della stampa a esaltare Napoli dimenticando che si trova in Campania, non in Scandinavia, evidenziando un certo pregiudizio nei confronti del Sud.
Un messaggio ai cittadini
Con un tono a tratti ironico, ma determinato, De Luca ha lanciato un messaggio rassicurante ai cittadini campani: “Non vi confondete, abbiate fede. Dio c’è, guardatevi le spalle”. Un richiamo che, seppure pronunciato da laico, ha voluto sottolineare la necessità di vigilanza, determinazione e fiducia in un periodo che si preannuncia di forti tensioni politiche in vista delle Regionali d’autunno.
