Tito, il cane malato rapito a Ventimiglia durante la staffetta

Sottratto durante una staffetta canina

tito il cane malato rapito a ventimiglia durante la staffetta

La vicenda, seguita da migliaia di persone, si conclude con un lieto fine

 

Dopo giorni di angoscia e mobilitazione sui social, Tito, il cane malato rapito domenica scorsa durante una staffetta canina, è stato ritrovato e riconsegnato alla sua legittima adottante. La vicenda, iniziata con un inganno alla stazione di servizio Eurodrink Ristorante, ha coinvolto volontari, forze dell’ordine e una rete di solidarietà online.

Un inganno durante il trasferimento

Tito, un cane anziano affetto da insufficienza renale e leishmaniosi, era partito da Tortona diretto a Flayosc, in Francia, dove una donna lo aspettava dopo averne pagato tutte le spese mediche. Salvato dalle campagne di Locorotondo, in Puglia, dove aveva subito maltrattamenti e denutrizione, era stato riportato in salute da Samanta Parisi, responsabile di un canile locale. «Pesava solo tre chili quando lo trovammo, oggi ne pesa dieci», racconta Parisi.

Ma il trasferimento si è interrotto a Ventimiglia: una coppia, fingendosi incaricata del ritiro, ha convinto i volontari a consegnare loro il cane. «Avevano documenti e sembravano affidabili», spiega uno dei presenti. Solo ore dopo, con i messaggi preoccupati dell’adottante francese, è emerso l’inganno.

La caccia social e il ritrovamento

Scattano le denunce – in Italia e in Francia – e parte la corsa contro il tempo. Foto, dettagli sul microchip (380260045136811) e l’immagine dei presunti rapitori vengono diffusi online, scatenando una mobilitazione virale. «Vi preghiamo, restituitelo: vogliamo solo che arrivi sano e salvo», imploravano i volontari.

La pressione ha funzionato: nelle ultime ore, Tito è stato riconsegnato. Ora dovrà affrontare nuovi controlli veterinari, ma potrà finalmente vivere con chi lo ha scelto. Una storia di crudeltà e inganno, ma anche di tenacia e umanità. Per una volta, i social network hanno fatto la differenza.