Il garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, portavoce anche della conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale traccia attraverso i numeri di fine novembre un allarmante bilancio di fine anno, che mette in crisi il sistema penitenziario.
"In Italia sono detenute 63.868 persone a fronte di 45.000 posti reali disponibili. In Campania sono recluse 7.844 persone a fronte di 5.500 posti reali disponibili.
Ci sono, dunque, in Italia circa 18.000 persone in più rispetto ai posti disponibili e finora la situazione non è migliorata nonostante gli annunci della politica.
Delle 63.868 persone detenute in Italia, 2.772 sono donne e 20.211 sono stranieri. In Campania, invece, 401 sono le donne detenute e 957 sono gli stranieri reclusi.
In Italia dei 63.868 detenuti, 9.714 sono in attesa di primo giudizio; 47.813 sono, invece, i detenuti definitivi.
In Campania dei 7.844 detenuti, 1.318 sono in attesa di primo giudizio; 5.759 sono, invece, i detenuti definitivi.
In Campania, i detenuti tossicodipendenti presenti negli Istituti penitenziari sono 1.567.
In Italia, i detenuti usciti dagli Istituti penitenziari ex Legge 199/2010 fino al 30 novembre 2025 sono 38.187, di cui 3.484 in Campania.
A giugno di quest’anno, in Italia i detenuti condannati con una condanna definitiva da 0 a 1 anno erano 1.329, di cui 76 in Campania.
Servono risposte concrete, non annunci, non populismo penale, politico e mediatico. C’è carenza di agenti, di personale socio-educativo e il diritto alla salute vive una situazione preoccupante. Insomma, la Costituzione è rimasta chiusa nelle celle!”
Questi dati forniti dal garante campano Ciambriello confermano che le carceri italiane sono fabbriche di recidive, una discarica sociale. In questo anno del Giubileo si erano accese, grazie a Papa Francesco, agli appelli del Presidente della Repubblica Mattarella, tante speranze. Ma speranze attese sono state schiacciate sotto il peso di una visione carcerocentrica del sistema penitenziario.
Ciambriello, poi, nel concludere lancia l’allarme sul diritto alla salute negato per i detenuti: “Spesso nella media settimanale delle carceri di Poggioreale e Secondigliano 50-65 volte manca la scorta per procedere alle traduzioni dei ristretti nelle strutture sanitarie dove erano prenotate visite specialistiche e ricoveri. Voglio anche fare un augurio per l’anno nuovo in materia di sanità: non vengano soppresse importanti strutture sanitarie all’interno dei penitenziari campani e si proceda all’implementazione di tutte le attività (piccola chirurgia, ortopedia, analisi…) che rispondono all’immediatezza delle cure all’interno del carcere senza lunghe liste di attesa”, così conclude il Garante Samuele Ciambriello.
L’ultimo dato allarmante fornito dal garante campano riguarda i suicidi in carcere: da inizio anno in Italia ci sono stati 79 suicidi, di cui in Campania 6 e 1 nella Rems di San Nicola Baronia in Irpinia. Si sono suicidati all’interno delle carceri anche 3 agenti penitenziari, un educatore e un ragioniere.
