"Chi siamo noi per stabilire quali e cosa siano le diversità?"

La riflessione della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania su "Immuni" e non solo

chi siamo noi per stabilire quali e cosa siano le diversita

"I recenti e violenti episodi di protesta che stanno imperversando in varie parti degli Stati Uniti ripropongono il problema della discriminazione razziale, mai superato nonostante l’evoluzione tecnologica, le missioni aerospaziali e la globalizzazione. Tutt’oggi è evidente un un retaggio subculturale che respinge il diverso, chi erroneamente riteniamo non sia come noi. La domanda che poniamo anche come punto di riflessione è: “Chi siamo noi per stabilire quali e cosa siano le diversità?”   

Così la Commissione Pari Opportunità della Regione Campania, presieduta da Natalia Sanna, intende formulare una breve riflessione per favorire e rafforzare il cambiamento della società e dei costumi nonché per contrastare le disuguaglianze di qualsiasi genere. Non solo gli atti di violenza in America causati dalla morte dell'afroamoericano George Floyd ma anche, un argomento di attuale rilevanza in Italia, quello riguardate l'applicazione Immuni. Sin dall'inizio l'applicazione lanciata dal Ministero della Salute ha scatenanto non poche polemiche grazie alla scelta di raffigurare una donna con in braccio il figlio e un uomo intento a lavorare.

"Basti pensare che qui in Italia per rappresentare un’app contro la diffusione del Covid-19 (ndr. Immuni) è nata una polemica in merito alle immagini scelte per contraddistinguerla: prima viene mostrata la donna come madre ed il padre come lavoratore, poi i ruoli vengono invertiti, senza considerare che è il concetto di famiglia in senso tradizionale ad essere stato superato ed aggiornato secondo nuovi e più ampi modelli. Ma se non abbiamo ancora imparato ad accettare che la pelle possa essere naturalmente variegata (bianca, nera, gialla) come possiamo accettare il cambiamento degli stereotipi sociali?". Chiede la Commissione che chiama in causa le nuove generazioni.

"La positiva modifica del pensiero chiama in causa soprattutto le nuove generazioni, insegnando valori come la solidarietà, l’unitarietà, la civiltà, ma soprattutto il rispetto degli altri. La C.P.O. della Regione Campania c’è in questa crociata e non si è mai fermata, ponendo in essere molteplici iniziative ed attività nelle scuole e nei luoghi di incontro, finalizzate al superamento delle barriere culturali che impediscono l’accettazione delle nuove forme sociali".