Decreto Lavoro, Confesercenti Campania: "Bene così l'economia riparte"

Il presidente Schiavo: "Siamo soddisfatti. Così gli imprenditori possono investire"

decreto lavoro confesercenti campania bene cosi l economia riparte

Confesercenti Campania accoglie con soddisfazione le novità contenute nel Decreto lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri. «Siamo molto soddisfatti - commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno-  perché il Governo sta andando incontro a quello che da anni chiediamo per la Campania e il Mezzogiorno. Abbiamo un assoluto bisogno di mettere in condizione gli imprenditori del Sud di assumere personale. Ricordiamo che la Campania conta circa 800mila percettori di reddito di cittadinanza, ossia potenziali lavoratori del mondo del turismo e, piu’ in generale, delle imprese.
Soltanto un decreto legge come quello appena varato dal Governo poteva mettere in condizione gli imprenditori di avere il coraggio di investire sulla formazione del personale in modo che di qui a sei mesi, un anno, due anni, quegli stessi lavoratori si trasformino in professionisti realmente capaci di aumentare la produzione delle loro attività».
Il presidente Schiavo da anni invocava un legame tra reddito di cittadinanza e possibilità di formazione dei lavoratori. Perché le imprese campane e del sud hanno molto patito la mancanza di personale qualificato per alberghi, ristoranti e attività ricettive in particolare. Il taglio del cuneo fiscale aggiunge ulteriore opportunità per le imprese di investire su servizi e forza lavoro.
«Quello sulla formazione è un grande investimento che dobbiamo fare per la nostra regione. Le persone, i cittadini, i disoccupati, devono accogliere la possibilità di poter intraprendere un nuovo lavoro e gli imprenditori devono avere il coraggio di assumere quante piu’ persone è possibile. Perché la Campania - aggiunge e conclude Vincenzo Schiavo - con una maggiore occupazione avrà un incremento di produzione e, conseguentemente, un’economia diversa di cui tutti si gioverebbero».