Via Appia. Regina Viarum: si costituisce rete associazioni Campania

Ufficialmente iscritto nella lista del patrimonio mondiale Unesco il 27 Luglio 2024

via appia regina viarum si costituisce rete associazioni campania

L'ncontro delle associazioni si è svolto a pochi giorni dal Convegno “Via Appia. Regina Viarum: un patrimonio Unesco per il futuro” organizzato a Roma...

Caserta.  

Le associazioni campane, dopo un primo confronto avviato il 15 maggio scorso, si sono riunite presso nella sede dell'Arci di Caserta per dar seguito alla costituzione della “Rete delle associazioni” del sito seriale “Via Appia. Regina Viarum”, ufficialmente iscritto nella lista del patrimonio mondiale Unesco il 27 Luglio 2024.

Un sito complesso che si sviluppa per circa 900 Km da Roma a Brindisi, articolato in 22 componenti - i tratti significativi del tracciato della Via Appia Claudia e Traiana - distribuiti in 4 regioni e 74 comuni i cui territori spaziano dal litorale alle zone interne dell’Italia centro meridionale, includendo 15Parchi nazionali e regionali.

L’incontro delle associazioni si è svolto a pochi giorni dal Convegno “Via Appia. Regina Viarum: un patrimonio Unesco per il futuro” organizzato a Roma dal Ministero della Cultura e introdotto da Angela Maria Ferroni, Responsabile Tecnico Scientifico della Candidatura Unesco.

Nella prima sessione sono stati presentati casi significativi di siti Unesco italiani, assimilabili all’Appia per dimensioni territoriali e numero di soggetti coinvolti, che hanno ulteriormente stimolato la discussione dei rappresentati dei comuni ricadenti nel Sito, impegnati a costruire una governance condivisa e quanto più partecipata e inclusiva.

Laura Acampora (MiC Ufficio Unesco) ha invece dato avvio alla sessione pomeridiana che ha visto protagonisti gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico che hanno illustrato con quali azioni salvaguardare, raccontare e rendere fruibile l’eccezionale patrimonio culturale della Via Appia.

Il convegno si è concluso affermando la necessità di definire quanto prima l’organigramma della governance, una struttura di coordinamento che dovrà assicurare l’attuazione del piano di gestione, co-progettando e realizzando quelle attività di ricerca, tutela, sensibilizzazione e promozione della Regina Viarum attraverso il più ampio coinvolgimento delle Istituzioni e delle Comunità.

Ed è proprio partendo da questi presupposti che le Associazioni riunite a Caserta hanno concentrato la discussione sull’urgenza di stimolare i Comuni delle Province di Avellino, Benevento e Caserta a costituire appositi Coordinamenti Territoriali - al cui interno è prevista la presenza dei rappresentanti delle Associazioni - ed avviare in tempi brevi il processo di formazione della Governance, della cui costituzione si dovrà dare conto nel rapporto da presentare al Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco entro dicembre 2025.

Il ruolo delle associazioni all’interno dei Coordinamenti testimonia e riconosce l’impegno che da anni esse svolgono in Campania con azioni volte alla salvaguardia dei siti archeologici e del paesaggio storico e naturale presente lungo il tratto della Via Appia, promuovendo, con il coinvolgimento delle comunità locali, lo sviluppo sostenibile del territorio e attuando  eventi e percorsi  di offerta culturale e di promozione della conoscenza come Appia Day, AppiaWeek, Appia Felix e la rete delle scuole per l’Appia.

Il riconoscimento Unesco, che premia anche questo impegno collettivo, è una occasione preziosa per mettere a sistema le tante peculiarità presenti lungo la via Appia e contribuire alla nascita di un sodalizio che valorizzi tutte le componenti del sito con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali del territorio.

La rete promossa dalle associazioni sottoscrittrici è aperta alle adesioni delle altre organizzazioni che vorranno condividere il percorso avviato per promuovere occasioni di ascolto e confronto con la Comunità, le Istituzioni e gli Enti di Ricerca e giungere in tempi brevi alla costituzione dei due Comitati Territoriali della Campania. Fin quil la nota a firma di Archeoclub d’Italia, Arci, FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e Gruppi Archeologici d’Italia, Italia Nostra, Legambiente, Touring Club Italiano.