Gpl illecito, sigilli ad un impianto pericoloso nel casertano

Sequestrate 200 bombole stoccate non a norma e 77.000 litri di prodotto in due serbatoi interrati

gpl illecito sigilli ad un impianto pericoloso nel casertano

L'operazione delle fiamme gialle...

I militari della compagnia della Guardia di Finanza di Capua hanno sottoposto a sequestro amministrativo l’intero impianto di una società di imbottigliamento di serbatoi di Gpl, oltre alle 200 bombole stoccate e a due serbatoi interrati contenenti circa 77.000 litri di prodotto.

Il provvedimento è stato adottato dalle Fiamme Gialle a seguito del sequestro penale di 119 bombole illecitamente detenute in quanto prive di collaudo/revisione e carenti del titolo legittimante il possesso, operato dallo stesso reparto a dicembre, qualche giorno dopo il pericoloso incendio divampato in un’abitazione  a Vitulazio  in cui avevano rischiato di perdere la vita due persone a causa dello scoppio di una bombola di gas.

Sulla base dei rilievi effettuati in quell’occasione i militari hanno oggi formalmente contestato all’impresa di aver proceduto al riempimento di serbatoi di terzi senza alcuna autorizzazione del proprietario.

Tra l’altro la società già nel 2018 era stato oggetto di controllo da parte dei Finanzieri capuani che, anche in quell’occasione, avevano sottoposto a sequestro penale altre 523 bombole di Gpl illecitamente detenute oltre alla postazione adibita alla illegale colorazione delle bombole di proprietà di altre aziende.

Il sequestro è stato possibile sulla base della novella normativa introdotta dalla legge di bilancio del 2019, che, proprio per contrastare i fenomeni di elusione ed evasione diimposte nel settore della distribuzione di Gpl, ha previsto che l’illecito imbottigliamento dal 1° gennaio 2019 costituisca presupposto legittimante il sequestro amministrativo delle attrezzature e degli impianti utilizzati dall’autore della condotta illecita.

Si è proceduto, quindi, al sequestro dell’azienda e alla segnalazione dell’amministratore alle autorità competenti per l’applicazione della sanzione pecuniaria da 10.000 a  50.000 euro e della sanzione accessoria della sospensione dell’autorizzazione ad operare per un periodo da due a sei mesi.