Reggia di Caserta, ecco il primo bilancio sociale della storia

La direttrice Maffei: è la sintesi del percorso di questi 42 mesi di attività

reggia di caserta ecco il primo bilancio sociale della storia
Caserta.  

La Reggia di Caserta redige e pubblica, per la prima volta nella sua storia di Museo, il bilancio sociale. L'Istituto, divenuto Museo autonomo del Ministero della Cultura nel 2014, riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, adotta lo strumento di comunicazione e attestazione della propria gestione. Questo lavoro congiunto di tutti i servizi, che fa emergere gli elementi concreti e misurabili dell'attività del Museo, è consultabile da oggi online sul sito della Reggia di Caserta.

Il documento, che racchiude l'operato dell'Istituto dal 2019 a tutto il 2022, è un elemento di condivisione e partecipazione. Il bilancio sociale della Reggia di Caserta, dopo una parte introduttiva nella quale si forniscono dettagli circa la mission, l'organigramma, il personale, i servizi e i concessionari, chiarisce gli obiettivi strategici dell'Istituto ed elenca in un riepilogo, grafico e circostanziato, l'enorme quantità di lavori in corso nel grande "cantiere Reggia".
La successiva rendicontazione delle attività svolte dal Museo è suddivisa in macrocategorie. Ciascuna iniziativa è il frutto del lavoro di più unità organizzative che operano con competenza e professionalità in un unico organismo. Non manca la sezione "Vivere la Reggia", dedicata alla moltitudine di relazioni e reti intessute in questi anni, con gli abbonati, gli stakeholder, le associazioni, le altre istituzioni, le imprese e, più in generale, con il territorio.
Il bilancio si chiude con i dati economici: entrate e risorse impegnate, finanziamenti, Piano triennale opere pubbliche e Piano biennale servizi e forniture.

Come spiega il direttore generale Tiziana Maffei nelle prime pagine della pubblicazione: "Si prova a raccontare in modo chiaro l'impegnativo lavoro di squadra del museo in questi 42 mesi di attività. Questo bilancio sociale sintetizza il percorso avviato nel più ampio e articolato programma 2019/2026, con l'impegno di trasformare il Museo da oggetto a soggetto. Ritengo importante sottolineare che, al di là degli importanti e tangibili risultati che si stanno raggiungendo, al centro di questa trasformazione ci sono le persone". Solo un primo passo - promette il direttore - che annuncia i futuri sviluppi del percorso tracciato nell’ambito di un ben definito piano strategico pluriennale: “Nella piena consapevolezza che molto va affinato, c'è l’ambizione di pensare che nella realizzazione delle prossime edizioni questo strumento di comunicazione possa costituire una piattaforma di condivisione di tutti i Servizi operanti nel Museo, come espressione del lavoro individuale e collettivo".