Sfiducia per Velardi: dimissioni anticipate ora definitive

Un mandato che termina bruscamente, come quello dei suoi 3 predecessori

Marcianise.  

di Antonio Basile

Durante la seduta comunale di ieri pomeriggio è stata definitivamente approvata la mozione di sfiducia nei confronti dell’ormai ex-sindaco di Marcianise, Antonello Velardi. Ben 14 i voti a favore.

Protocollata fin dal 26 settembre, la mozione non fa che anticipare di poco l’inevitabile fine della carica di Velardi. Questi, infatti, aveva già presentato le proprie dimissioni il 4 ottobre scorso. Dimissioni che sarebbero però divenute effettive solo 20 giorni dopo.

Il mandato, il cui termine naturale era il 2021, sarebbe terminato per ragioni alle quali lo stesso Velardi accenna in un post su Facebook pubblicato ieri:

«Ci sarà tempo per spiegare le ragioni del mio allontanamento, non lo faccio adesso. Dico solo che a chi mi ha mandato a casa non interessa nulla del presente e del futuro della città. Interessano piuttosto i propri interessi».

Parole che non sorprendono, se si considera il fatto che l’ex-sindaco abbia visto la propria maggioranza diminuire man mano fino all’attuale provvedimento.

Poco altro aggiunge Velardi sul suo profilo social: ringrazia tutti coloro che l’hanno sostenuto durante il suo mandato, e chiede a chiunque guiderà la città «di non buttare a mare tutto ciò che di buono abbiamo fatto. Chiedo in particolare di non rovinare il cimitero, ciò cui tengo di più», aggiungendo che «era una cloaca il cimitero che ho ereditato, ora è un luogo che tutti ci invidiano».

Forse non sorprende molto neanche il prematuro abbandono della carica. Non solo per la chiara perdita della maggioranza dell’ultimo sindaco, ma anche per le vicende dei predecessori. Già i precedenti 3 primi cittadini, infatti, avevano interrotto (o dovuto interrompere) il proprio mandato: Filippo Fecondo (2006 - 2009), Antonio Tartaglione (2009 - 2012) e Antonio De Angelis (2013 - 2015).

Con la poltrona del primo cittadino oramai vacante, Marcianise attende adesso il prossimo voto, che si terrà con tutta probabilità nella prossima primavera.