Bufera a Caserta. Commissione su appalti al Comune. Marino: "Atto gravissimo"

Il sindaco punta il dito contro Zinzi: "Vuol far cadere la Giunta con un marchio infame"

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Caserta.  

 Dopo la bufera giudiziaria del giugno scorso , al Comune di Caserta sarebbe imminente l'arrivo di una Commissione d'accesso inviata dal Viminale che faccia luce su eventuali condizionamenti di carattere camorristico nell'ente locale guidato dal sindaco Pd Carlo Marino, che non è indagato. Lo scrive oggi "Il Mattino", indicando settembre come mese per l'inizio dell'ispezione. La prefettura di Caserta non ha ancora ricevuto nessun atto ufficiale dal ministero dell'Interno, ma da giorni si rincorrono indiscrezioni insistenti al riguardo. L'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, relativa ad un giro di appalti comunali dati in cambio di voti (comprati per 50 euro) e tangenti, portò il 13 giugno scorso in manette l'allora assessore comunale ai lavori pubblici Massimiliano Marzo, i dirigenti del Comune di Caserta Franco Biondi e Giovanni Natale, il dipendente comunale Giuseppe Porfidia, l'imprenditore Gioacchino Rivetti; tutti sono stati poi rimessi in libertà. L'inchiesta coinvolse anche il vicesindaco di Caserta Emiliano Casale, accusato di voto di scambio, Magdi Khachermi, collaboratore dell'assessore Marzo, il geometra Gaetano Di Tora, gli imprenditori Gioacchino Rivetti, Gennaro Rondinone, Raffaele Nunziante e Pasquale Marotta. Per tutti gli indagati è arrivato l'avviso di chiusura indagini dalla Procura, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Tra i "portatori di voti" sono emersi personaggi legati al clan Belforte di Marcianise, come appunto Gennaro Rondinone (figlio di Antonio, ritenuto contiguo ai Belforte) e alcuni esponenti della famiglia Capone. Nel frattempo Marino ha deciso qualche giorno fa di azzerare la giunta, lasciando per ora la città senza un esecutivo. Per altro lo stesso Marino è sotto processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere insieme ad altri ex dirigenti e dipendenti comunali per un'altra vicenda di appalti di rifiuti truccati, scoppiata nel 2021 e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli; e il dirigente Biondi figura imputato nel processo sulle infiltrazioni del clan di Michele Zagaria nella realizzazione del parcheggio interrato di via San Carlo a Caserta .

La reazione del sindaco Marino

Un "meccanismo a orologeria", un "atto gravissimo che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città". Il sindaco di Caserta Carlo Marino reagisce così sui social alla notizia dell'imminente nomina di una commissione d'accesso al Comune di Caserta dopo l'inchiesta su appalti, tangenti e voto di scambio che ha portato anche all'azzeramento della Giunta. Marino, esponente del Pd e non indagato, punta l'indice contro "un parlamentare della Lega" (il casertano Giampiero Zinzi, ndr) accusandolo di voler far cadere la Giunta "non con una giusta battaglia politica ma con l'infamità di un marchio "Legato alla camorra". 

Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città", dice il sindaco di Caserta In caso di nomina della commissione "l'amministrazione comunale metterà immediatamente a disposizione tutti gli atti amministrativi tesi a dimostrare la piena trasparenza e la distanza assoluta dai sistemi criminogeni. L'atto - come un meccanismo a orologeria - segue la richiesta di un parlamentare della legge casertana, e si riferisce all'indagine nei confronti di due ex assessori dell'amministrazione comunale che per tanti anni hanno militato. e assecondato politicamente le scelte del parlamentare della Lega". Tutto ciò, accusa Marino, "proprio ora che (guarda caso) prima io come sindaco e poi tutta la città avevamo iniziato la battaglia contro l'autonomia differenziata che aveva visto proprio questo parlamentare della Lega protagonista in Parlamento con il suo voto contro il Sud e la nostra terra Se fosse vera questa notizia questo parlamentare della Lega si deve dimettere subito; perché attacca la città per far dimenticare il suo voto e il suo lavoro a favore dell'autonomia differenziata e soprattutto perché, se fosse vera la notizia sulla motivazione. dell'arrivo della commissione d'accesso per valutare il lavoro di due ex assessori della città, bisogna ricordare che questi ultimi per più di un decennio hanno militato politicamente con il parlamentare".