Affrontare le sfide imposte dalla pandemia utilizzando internet come risorsa per continuare a contrastare le mafie divenute sempre piu' globali: e' l'appello corale lanciato dai relatori della prima conferenza del 15mo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre e seguito in diretta streaming da oltre 100 scuole, tra cui 12 case circondariali da Nord a Sud Italia. L'occasione e' stata offerta dal ventennale della Convenzione Onu Palermo 2000 che ha visto come relatori, moderati dal presidente del centro, Vito Lo Monaco, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, il consigliere giuridico Antonio Balsamo, rappresentante per l'Italia all'Onu di Vienna, il generale Giuseppe Governale, ex direttore della Dia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Massimo Leonardo, dirigente scolastico del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, scuola capofila del progetto patrocinato dal Miur.
"La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa. Il vostro progetto educativo antimafia e' uno dei modi migliori per educare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a combattere questo fenomeno, il vostro modo di pensare e' e deve essere esemplare per tutti. Con la videoconferenza e i temi affrontati potrete fare la differenza. Dobbiamo rivelare la natura tossica della mafia, letale per il tessuto sociale e per l'anima di queste terre. Lo possiamo fare con l'educazione civica, con la conoscenza della nostra Costituzione e dei principi universali che tutelano i diritti di ogni uomo e di ogni donna, solo cosi' potremo forgiare cittadini liberi, critici, e pronti a dire di no a tutte le mafie" ha concluso. Il generale Giuseppe Governale ha poi ricordato come "A 20 anni dalla Convenzione di Palermo la consapevolezza di una minaccia mafiosa che ha cambiato volto e modalita' operative e' migliorata ma non e' ancora sufficiente: ci sono aree d'Europa e del nostro Settentrione che non hanno sviluppato ancora la capacita' di comprendere appieno il fenomeno mafioso, per questo serve maggiore sensibilizzazione". Il sindaco, Leoluca Orlando, ha sottolineato l'importanza di "Una corretta gestione dei beni confiscati alla mafia, che devono essere preservati come bene comune con finalita' sociale, per mandare il messaggio che sottrarre il patrimonio illegale ai mafiosi non e' solo giusto, ma conveniente, produce sviluppo e lavoro libero. Nessuno oggi puo' dire che costruire un'alternativa alla mafia e' il compito di qualcun altro".
