Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un'imbarcazione partita dalla Turchia con circa 200 persone a bordo si è spezzata a pochi metri dalla riva di Steccato di Cutro, in Calabria. Le avverse condizioni meteorologiche e il sovraffollamento hanno contribuito al tragico epilogo, con almeno 94 vittime accertate, tra cui 34 bambini, e numerosi dispersi. Le operazioni di soccorso sono state tardive, sollevando interrogativi sulle tempistiche e sulle modalità di intervento delle autorità preposte.
Le indagini e le responsabilità istituzionali
Le indagini successive hanno portato alla luce comunicazioni tra la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto nelle ore cruciali dell'incidente. Dalle chat emergono rimpalli di responsabilità e una mancata attivazione tempestiva delle operazioni di soccorso. Nonostante le segnalazioni sulla presenza dell'imbarcazione in difficoltà, non sono state intraprese azioni immediate per prevenire la tragedia.
Le commemorazioni e le richieste di giustizia
A due anni dalla tragedia, il 26 febbraio 2025, sulla spiaggia di Steccato di Cutro si è tenuta una veglia notturna per commemorare le vittime. Alla cerimonia hanno partecipato familiari, superstiti, volontari e rappresentanti politici, tra cui la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Durante l'evento, Schlein ha ribadito la necessità di ottenere verità e giustizia, chiedendo perché non siano stati inviati mezzi adeguati per soccorrere l'imbarcazione in difficoltà.
Le richieste dei familiari delle vittime
I familiari delle vittime continuano a chiedere verità e giustizia. Oltre all'accertamento delle responsabilità, le famiglie auspicano l'implementazione di corridoi umanitari sicuri che possano prevenire future tragedie in mare. La loro voce rappresenta un monito costante sulla necessità di rivedere le politiche migratorie attuali e di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali.
Lo scorso luglio, la Procura ha chiuso le indagini ipotizzando una richiesta di rinvio a giudizio per “Falso, omissione in atto d’ufficio e strage come conseguenza di altro reato". I capi di imputazione per i quali la Procura della Repubblica di Crotone ha deciso di procedere riguardano quattro uomini della Guardia di finanza e due della Guardia costiera in merito ai mancati soccorsi al caicco.
