Una rete più vasta del previsto. La conoscenza delle vie che univano l’Impero romano cambia profondamente grazie a una ricerca che ha ricalcolato l’estensione del sistema stradale antico. Secondo lo studio, pubblicato su Scientific Data e basato su dati storici combinati con immagini satellitari e modelli topografici, il totale delle strade romane raggiunge circa 187.460 miglia, contro le stime precedenti di circa 120.000 miglia. Questa cifra non si riferisce a una singola epoca, ma comprende tutte le strade che si ritiene siano esistite tra il 312 a.C. e il 400 d.C., periodo in cui Roma costruì e mantenne una delle infrastrutture più complesse del mondo antico. Gli studiosi sottolineano che non è possibile determinare con precisione come la rete sia cambiata nel tempo, ma l’insieme dei percorsi offre una visione più completa dell’organizzazione territoriale dell’Impero.
L’atlante digitale Itiner-e
Al centro della ricerca c’è Itiner-e, un atlante digitale che integra informazioni tratte da antichi itinerari, mappe storiche, dati satellitari e rilievi del terreno. Questo strumento permette non solo di visualizzare le strade ma anche di stimare i tempi di percorrenza tra località distanti, tenendo conto delle condizioni topografiche. Il progetto supera i limiti dei repertori tradizionali, come il Barrington Atlas of the Greek and Roman World, che aveva costituito per anni la fonte più completa sulle vie dell’antichità ma si concentrava principalmente sulle strade principali. La nuova mappatura include anche percorsi secondari e vie locali spesso trascurate, fornendo un quadro più articolato della mobilità e dei collegamenti interni all’Impero.
Ripensare i viaggi nell’antichità
La stima rivista della rete stradale ha implicazioni anche per la comprensione dei grandi viaggi dell’epoca, come quelli raccontati dalle fonti storiche e religiose. Uno degli esempi citati nello studio è il secondo viaggio missionario dell’apostolo Paolo, iniziato nel 49 d.C., durante il quale attraversò l’Asia Minore per raggiungere Alessandria Troade. Completare l’intero percorso via terra – circa 1.250 miglia – avrebbe richiesto centinaia di ore di cammino, sottolineando l’importanza delle infrastrutture romane per i movimenti di persone e idee. La ricostruzione digitale non si limita a mostrare la grandezza della rete, ma offre uno strumento con cui storici, archeologi e studiosi di mobilità possono esplorare come la geografia e le connessioni stradali abbiano influenzato politica, economia e cultura nell’età antica.
