Piersilvio e il benservito a Tajani: «Grati, ma servono volti nuovi»

Nel bilancio di fine anno l’ad di Mfe commenta governo, partito, editoria e strategie internazionali

piersilvio e il benservito a tajani grati ma servono volti nuovi

Nel tradizionale incontro con la stampa, Pier Silvio Berlusconi promuove l’azione del governo Meloni, riflette sul futuro di Forza Italia e analizza lo stato dell’editoria italiana

Nel bilancio di fine anno, l’amministratore delegato di Mfe ha tracciato un quadro molto positivo dell’esecutivo. Ha sottolineato come gli indicatori economici, in particolare la crescita del Pil, confermino la solidità dell’azione di governo. In questo contesto, ha attribuito alla presidente del Consiglio un ruolo di primo piano nel panorama europeo, rimarcando l’apprezzamento internazionale che circonda la sua leadership.

Le riflessioni sul partito ereditato dal padre

Ampio spazio è stato dedicato anche al destino di Forza Italia, definito da Berlusconi come uno dei lasciti più significativi del fondatore. Ha espresso riconoscenza nei confronti di Antonio Tajani e dei vertici che hanno garantito continuità dopo la scomparsa del padre, pur osservando che per guardare lontano servirebbero un’immagine rinnovata, nuove energie e un programma capace di parlare alle esigenze attuali del Paese.

Editoria, identità e mercato

Berlusconi ha affrontato anche il tema dell’editoria, prendendo posizione sulle possibili evoluzioni proprietarie di alcune testate nazionali. Pur riconoscendo la logica del libero mercato, ha mostrato rammarico per l’eventualità che un marchio storico italiano possa passare sotto controllo straniero. Ha inoltre indicato nel pluralismo, nell’indipendenza e nella tutela dell’occupazione i pilastri su cui si regge un’informazione sana, citando come esempi virtuosi il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, considerati coerenti con la loro tradizione grazie al lavoro svolto da Urbano Cairo.

Le ambizioni europee del gruppo Mfe

Il manager ha ripercorso infine la crescita internazionale del polo televisivo, oggi attivo in Italia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera. Riguardo al controllo su ProSieben, ha assicurato l’impegno a salvaguardare i livelli occupazionali. Quanto a un possibile ingresso nel mercato francese, lo ha definito un obiettivo affascinante, pur riconoscendo che l’attuale assetto del settore, dominato da operatori privati consolidati, non lascia al momento spazi concreti per operazioni di rilievo.