I film “Odissea nello spazio”, “Terminator”, “Dalla terra alla luna” e “2000 leghe sotto i mari” provocarono in me la considerazione che tutto ciò che l’uomo pensa, prima o poi, si verificherà. Quando leggo che l’Intelligenza Artificiale guida l’evoluzione della società, penso che si voglia fuorviare le menti per non far individuare i responsabili della sostituzione dell’uomo con la tecnologia. L’intelligenza è relativa all’uomo e non può essere artificiale. L’articolo di Fabio De Felice “Intelligenza artificiale: un ossimoro che ci spaventa” mi ha aiutato a capire. L’Intelligenza Artificiale non ha motivazioni proprie, come desiderio o paura. Non è la macchina che spaventa, ma il come l’uomo potrebbe utilizzarla. Nel 1956, John McCarthy coniò il termine “intelligenza artificiale”. L’ossimoro viene utilizzato per trasferire la responsabilità di scelte deleterie per l’umanità dai potentati economici e finanziari alla tecnologia, che non ha personalità e non può essere condannata. Prima è stato costruito dai persuasori occulti un rispetto religioso verso la tecnica e, poi, le è stata trasferita dai poteri, che si considerano onnipotenti, l’intelligenza. La parola “intelligenza” fa pensare a capacità, come comprensione, creatività, empatia e coscienza di sé, grazie alle quali la tecnica (artificiale) consente il raggiungimento del risultato richiesto. Trasferire la volontà dal padrone dell’intelligenza, allo strumento che si usa, è un’operazione fuorviante, che tende ad annullare le responsabilità e, quindi, la possibilità di correggere le azioni negative e di individuare i veri responsabili. Per queste ragioni, le negatività si elencano, ma non si eliminano e continuano a produrre danni. La storia ci ricorda che Isaia consigliava di utilizzare gli attrezzi per produrre beni, non per danneggiare i valori.
Da alcuni anni, leggiamo dichiarazioni piene di preoccupazioni per il futuro dell’umanità e del mondo, mentre si indica l’intelligenza artificiale come responsabile del bene e del male. Nell’ultimo secolo, il mondo, che era ricco di culture, di religioni, di costumi, sotto l’influenza dei senza Dio e senza ideologia, si sta essiccando. Le religioni perdono aderenti e le saggezze ( Buddhismo, Induismo, Confucianesimo, Culture primitive) sono state diluite sotto la spinta della ricerca della crescita economica e trasferendo agli attrezzi il potere di programmare e di realizzare. Alessia Cruciani , nell’articolo “La grande minaccia”, richiama alcune fregature fatte, utilizzando l’AI,come quella di cui è stato vittima il Ministro Crosetto. Anche il valore morale del lavoro, è scomparso. L’ultimo progetto, che è stato presentato a Milano, il 22 u.s è ScentiDia, scultura robotica, che, per la prima volta, integra una dimensione olfattiva, rendendo l’interazione umano-robot ancora più intuitiva e coinvolgente. Però, è sempre l’uomo che trasferisce potere alla materia. Siccome, ciò che si da si può sempre togliere, per me, è sempre l’uomo a gestire le attività. Un altro effetto del trasferimento del potere all’Intelligenza artificiale è il trasferimento del merito dalle culture alla tecnica e alla furbizia, sottovalutando gli effetti dell’essiccamento che si provoca alle culture, a partire da quelle popolari, e dei sentimenti. Quando registriamo comportamenti, che dimostrano che anche in famiglia i sentimenti sono stati fatti essiccare, dovremmo avere il buon senso di non camminare più verso un mondo privo dei valori antichi e universali e, nel quale la furbizia prevale sull’intelligenza.
