Un compleanno trasformato in incubo
L’episodio clamoroso Nella notte tra il 27 e il 28 luglio 2023, Cristina Seymandi, imprenditrice torinese di spicco, è stata protagonista involontaria di un evento che ha scosso l’opinione pubblica. Durante la sua festa di compleanno, il compagno Massimo Segre ha trasformato il brindisi in una pubblica accusa di tradimento, con parole che hanno fatto il giro del mondo. Il video della scena, diventato virale, ha posto Cristina al centro di una gogna mediatica globale.
La violenza delle parole
La reazione della società L’ondata di commenti, insulti e schieramenti è stata immediata. Se da un lato molti hanno condannato l’atteggiamento di Segre come una forma di violenza psicologica, altri hanno bersagliato Cristina con accuse misogine e attacchi personali. La procura ha in seguito riconosciuto la natura discriminatoria di molti messaggi, configurandoli come violenza di genere.
Antifragilità come risposta
La pubblicazione del libro Cristina Seymandi ha deciso di rispondere non con vendette né giustificazioni, ma con un libro: Antifragile si diventa. Verso una libertà autentica, pubblicato da Cairo. Ispirandosi al concetto del filosofo Nassim Nicholas Taleb, racconta come ogni colpo ricevuto abbia potuto trasformarsi in un’occasione di crescita. Non nomina mai il suo accusatore, e non si sofferma sulla vicenda, ma mette a nudo il processo personale che l’ha resa più forte.
La forza nelle difficoltà
Un percorso iniziato da giovane L’antifragilità, spiega Seymandi, ha caratterizzato tutta la sua vita. Fin da quando, contro il volere del padre, ha scelto Lettere Moderne invece di Giurisprudenza, sostenendosi da sola con lavori saltuari. Anche nel suo impegno civico, da consigliera comunale a Torino, ha preferito affrontare le critiche pur di proporre soluzioni concrete.
La dignità del silenzio
Quel video e la sua reazione Nelle immagini che l’hanno resa famosa suo malgrado, Cristina non parla, non piange, non si difende. Molti l’hanno letta come “torinesità”, ma lei chiarisce: era solo sorpresa e preoccupata per la salute del compagno. Quel momento, dice oggi, non era il luogo per alcun confronto. Con l’uomo non ha più avuto alcun contatto da allora.
La solitudine e la rinascita
Il giorno dopo e l’impatto sulla famiglia Il giorno successivo allo scandalo, Cristina si è svegliata come sempre ed è andata a lavorare. Al centro del suo pensiero, però, c’era sua figlia Ginevra, sedicenne, da proteggere da uno tsunami mediatico incontrollabile. Una parte del libro è dedicata a lei e alla sorella Raffaella, morta in un incidente aereo in Ciad, durante un viaggio che avrebbe dovuto fare Cristina stessa.
Una donna nuova
Tra lavoro, amore e consapevolezza Oggi Cristina ha un nuovo compagno, con cui costruisce progetti con serenità. Continua il suo lavoro tra Savio Group Spa e la consulenza strategica, respingendo ogni tentazione di reality e gossip. La sua voce, ora, è quella di una donna che riconosce i propri errori, ma rivendica il diritto alla complessità e alla dignità. Non fragile, ma antifragile.