Papa Leone XIV: un insediamento storico. Già decine di migliaia in San Pietro

Roma accoglie 156 delegazioni e 250 mila fedeli per l'inizio del pontificato

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La cerimonia di insediamento del primo Papa americano, Leone XIV, si svolge oggi in una Roma blindata. Presenti leader mondiali come JD Vance, Marco Rubio e Volodymyr Zelensky. Il nuovo Pontefice si propone come mediatore nei conflitti globali

Un evento di portata mondiale. Oggi Roma è al centro dell'attenzione globale per la cerimonia di insediamento di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, primo Pontefice statunitense nella storia della Chiesa cattolica. Sono migliaia i fedeli già in Piazza San Pietro dove alla 10 comincerà la messa di insediamento di Leone XIV. La piazza ha aperto alle 6 e la metà dei settori sono stati già riempiti. Tanti i gruppi organizzati, religiosi e religiose ma anche singole famiglie. La celebrazione sarà preceduta, intorno alle 9, da un giro in papamobile del Pontefice tra i fedeli presenti. La messa solenne si tiene in Piazza San Pietro, con la partecipazione di circa 250.000 fedeli e 156 delegazioni ufficiali provenienti da tutto il mondo. Tra i presenti, spiccano il vicepresidente americano JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la ministra della Cultura russa Olga Liubimova.

Massima sicurezza nella Capitale

Per garantire la sicurezza dell'evento, è stato predisposto un imponente piano che coinvolge oltre 6.000 agenti delle forze dell'ordine, supportati da unità cinofile, artificieri, tiratori scelti e dispositivi anti-drone. Sono stati istituiti cinque varchi di prefiltraggio e tre aree di sicurezza, con controlli rigorosi per l'accesso alla zona di massima sicurezza. Inoltre, è stata attivata una no-fly zone e il divieto di navigazione sul tratto del Tevere adiacente al Vaticano.

Una dottrina aperta e un appello alla pace

Nel suo primo messaggio ufficiale, Papa Leone XIV ha espresso la volontà di affrontare le sfide globali costruendo "ponti di pace" attraverso il dialogo e l'incontro. Ha sottolineato l'importanza di unire le forze per essere "un solo popolo sempre in pace", affrontando le "policrisi" del nostro tempo, tra cui guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze sociali. 

Il Pontefice ha inoltre offerto la Santa Sede come sede per incontri, dialoghi e negoziati tra le parti in conflitto, affermando: "La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita la dignità della pace".

Incontri diplomatici e prospettive di negoziati

La presenza di leader mondiali a Roma potrebbe favorire incontri bilaterali e discussioni su possibili negoziati di pace. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che il Vaticano potrebbe essere un luogo accettabile per entrambe le parti coinvolte nel conflitto russo-ucraino, sottolineando la disponibilità della Santa Sede a svolgere un ruolo costruttivo.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accompagnato dalla moglie Olena Zelenska, ha espresso apertura a incontri con altri leader presenti a Roma, in linea con l'impegno del Papa per la pace.

L'Italia in prima fila

L'Italia è rappresentata ai massimi livelli istituzionali, con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quest'ultima ha espresso gratitudine per l'offerta del Papa di utilizzare la Santa Sede come sede di negoziati di pace, sottolineando l'importanza del ruolo del Vaticano nella diplomazia internazionale.

Un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica

Con l'insediamento di Papa Leone XIV, la Chiesa cattolica apre un nuovo capitolo, segnato da una visione aperta al dialogo e all'inclusione. Il Pontefice ha già manifestato l'intenzione di affrontare temi cruciali come la giustizia sociale, la famiglia e la pace, proponendo una dottrina che unisce tradizione e apertura alle sfide contemporanee.