Nella mattinata, i Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, su mandato della Procura di Pavia, hanno effettuato perquisizioni nell’abitazione di Andrea Sempio a Voghera e in quella dei genitori a Garlasco. Sempio, 37 anni, è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati in relazione al delitto di Chiara Poggi, la ventiseienne uccisa nella sua casa di Garlasco il 13 agosto 2007.
Il coordinamento dell’indagine: un nuovo impulso giudiziario
Le operazioni sono state disposte e coordinate dal procuratore capo Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano. La nuova indagine si fonda su una ricostruzione alternativa dei fatti rispetto a quella che ha condotto alla condanna definitiva, nel 2015, di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima.
Una pista mai del tutto abbandonata: i contatti e i dubbi
Sempio era già stato al centro di attenzioni investigative negli anni scorsi, essendo un amico della vittima e frequentatore della sua cerchia. Tuttavia, nuovi elementi – la cui natura non è stata ancora resa nota – avrebbero convinto la Procura a rivalutare il suo possibile coinvolgimento. Le perquisizioni potrebbero servire a raccogliere prove digitali o materiali per chiarire contatti, movimenti o altri dettagli emersi nella nuova ricostruzione.
Il contesto: un caso che non smette di far discutere
Il delitto Poggi è uno dei casi giudiziari più controversi della cronaca nera italiana. La condanna di Stasi, giunta dopo due gradi di assoluzione e una lunga battaglia processuale, è stata a lungo oggetto di dubbi e interrogativi, alimentati anche da nuove perizie e analisi critiche. L’iniziativa della Procura di Pavia riaccende il dibattito su una vicenda che, a quasi vent’anni di distanza, potrebbe ancora riservare sorprese.