Il racconto di un testimone riapre la pista della famiglia Cappa. A diciotto anni dal brutale omicidio di Chiara Poggi, il mistero sembra riaprirsi. In una roggia semi-prosciugata, alle spalle della casa di corte appartenente alla famiglia Cappa, è stato recuperato un borsone contenente vecchio materiale ferroso e un martello. È lì che, secondo una nuova testimonianza, fu vista trascinare un sacco pesante Stefania Cappa, cugina della vittima, poche ore dopo il delitto. Il racconto dell’uomo, già trasmesso in tv e poi formalizzato a verbale, ha guidato gli investigatori al ritrovamento dei reperti.
La perquisizione e il blitz a Voghera
Carabinieri e Procura in azione alla vigilia dell’incidente probatorio
La svolta si inserisce nel quadro di una nuova indagine a carico di Andrea Sempio, amico stretto del fratello della vittima e già attenzionato in passato. L’uomo è stato raggiunto dai carabinieri all’alba nella sua abitazione a Voghera. In parallelo, sono state perquisite le case dei suoi genitori a Garlasco e quelle di due amici, già sentiti nel 2008, che facevano parte della stessa cerchia. Nessuno di loro risulta indagato, ma le conversazioni e i movimenti di quelle ore tornano ora sotto la lente della Procura di Pavia.
Il nodo del Dna e i reperti mai analizzati
Attesa per l’incidente probatorio che potrebbe cambiare il corso delle indagini
È prevista per domani l’udienza che dovrà stabilire se il profilo genetico di Sempio sia compatibile con il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Inoltre, verranno esaminati alcuni reperti rimasti finora esclusi dalle analisi. Le nuove tracce biologiche e il martello recuperato — potenzialmente compatibile con quello denunciato come scomparso dai genitori della vittima — potrebbero cambiare per sempre il corso di uno dei casi più discussi della cronaca italiana recente.