La morte di Simona Cinà: la famiglia denuncia il mistero degli abiti

Tra rabbia e dolore, un giallo il corso degli eventi della festa in villa a Bagheria

la morte di simona cina la famiglia denuncia il mistero degli abiti

Pallavolista ventenne, è stata trovata morta nella piscina di una villa durante una festa di laurea nella notte tra il 1° e il 2 agosto 2025. I genitori e il fratello chiedono verità: nessun alcol sul posto al momento del loro arrivo

Simona Cinà è stata trovata priva di vita in una piscina di una villa privata a Bagheria, dove si svolgeva una festa con circa ottanta partecipanti. Il corpo, in bikini, era coperto da un telo ed è stato portato via da carabinieri e soccorritori. Le prime ipotesi parlano di annegamento, ma la dinamica resta ignota. Il padre e la madre di Simona, accompagnati dal legale Giambrone, hanno messo in luce numerosi elementi che ritengono sospetti. All’arrivo dei carabinieri, non c’erano tracce di alcol – solo bottigliette d’acqua vuote in sacchi – nonostante l’invito avesse promesso una serata con bevande alcoliche. Inoltre, la piscina era piccola e la villa piena di persone, ma nessuno si sarebbe accorto immediatamente della presenza del corpo in acqua. Anche la gemella e il fratello di Simona hanno sollevato sospetti: mancavano i vestiti della ragazza – trovate solo le scarpe – e nemmeno la torta di laurea era stata vista.

Elementi inquietanti e indagini in corso

Un dettaglio dell’invito Facebook è ora visto come profetico: “Se proprio a fine serata qualcuno è troppo ubriaco e per caso cade in piscina, considerate l’idea di portare un costume in macchina”. Il legale della famiglia sostiene che parte dell’area della festa sia stata ripulita e che la consolle musicale sia stata rimossa poco dopo perché la villa era destinata a un altro evento o messa in vendita. Sono emerse anche tracce di sangue in villa. A uno dei giovani presenti è stato prelevato il DNA: il ragazzo ha affermato di essersi ferito in seguito a uno schock emotivo, ma gli accertamenti forensi sono ancora in corso.

L’autopsia attesa tra domani e martedì

La Procura di Termini Imerese ha disposto il sequestro della salma e ha affidato per lunedì l’incarico per l’autopsia al reparto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Sarà l’esame medico-legale a fornire le risposte necessarie sulla causa della morte: malore, annegamento o altra spiegazione. I genitori di Simona chiedono solo una cosa: «voglio sapere cosa è successo a mia figlia». Nell’ansia del dolore, ribadiscono: non erano stati avvisati immediatamente, nessun invito era stato dato, e le poche risposte ufficiali aumentano la loro angoscia.  Sul caso di Simona Cinà emergono troppi interrogativi: assenza di alcolici, zona ripulita, ritardi nel riconoscimento del corpo, assenza di testimoni chiari. L’autopsia rappresenta l’unico strumento valido per fare luce su una vicenda che ha sconvolto una famiglia, una comunità e l’intera squadra di volley che la ricordano come ragazza solare, impegnata e amata da tutti. Solo la verità potrà restituire pace ai suoi cari.