La giornata si è aperta con le repliche finali degli avvocati difensori. «Abbiamo fornito molti elementi a sostegno dell’innocenza del nostro assistito – ha detto l’avvocato Gennaro Velle – e laddove non vi sia certezza, soccorre il ragionevole dubbio. Chiediamo l’assoluzione piena perché il fatto non sussiste: il rapporto fu consenziente». Sulla stessa linea l’avvocato Mariano Mameli, che difende Edoardo Capitta: «Il racconto della ragazza non regge da solo. Il mio assistito, come gli altri, vive una sofferenza profonda da anni, al pari della giovane donna». Il pubblico ministero Gregorio Capasso ha ribadito la richiesta di nove anni di reclusione per ciascuno degli imputati: Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Per l’accusa, le versioni fornite dai ragazzi nel corso delle indagini non sono credibili perché adattate più volte all’andamento dell’inchiesta. Secondo la procura, la violenza di gruppo commessa nel 2019 a Porto Cervo è dimostrata dalle testimonianze e dai riscontri raccolti.
L'attesa per il verdetto
Il collegio giudicante, presieduto da Marco Contu con a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu, si è ritirato in camera di consiglio. La sentenza è attesa in serata e segnerà un passaggio cruciale in un processo che, fin dall’inizio, ha acceso un dibattito nazionale sul tema del consenso, sulle narrazioni delle parti e sul peso della pressione mediatica. Al di là della vicenda giudiziaria, il procedimento ha assunto un valore simbolico: da un lato la denuncia di una studentessa italo-norvegese, dall’altro la difesa di quattro ragazzi che si dichiarano innocenti. La decisione di oggi non chiuderà probabilmente il caso, destinato a proseguire nei successivi gradi di giudizio, ma rappresenterà il primo punto fermo di una vicenda che da sei anni divide opinione pubblica e aule giudiziarie.
Queste le tappe del caso che ha portato a processo Grillo Jr e altri tre suoi amici.
6 AGOSTO 2019: Una modella milanese di origine scandinava, poco più che maggiorenne, presenta denuncia ai carabinieri della compagnia Duomo di Milano sostenendo di aver subito violenza la notte del 16 luglio nella villa di Porto Cervo, in Costa Smeralda, di proprietà di Beppe Grillo. Gli indagati per violenza sessuale in concorso sono quattro: Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, che invece sostengono si sia trattato di un rapporto di gruppo consenziente. I carabinieri acquisiscono un video di quella serata. A difendere la ragazza c'è Giulia Bongiorno, avvocata e senatrice della Lega. NOVEMBRE 2020: La Procura di Tempio Pausania conclude le indagini dopo aver sentito le testimonianze della presunta vittima e della sua amica. 19 APRILE 2021: Beppe Grillo interviene nella vicenda, con un video sui social: "Non è vero che c'è stato lo stupro, arrestate me". I ragazzi sono "quattro coglioni, non quattro stupratori", mentre la presunta vittima "viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni". E' bufera politica. Anche la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, sostiene: "C'è un video dove si vede che lei è consenziente". 27 APRILE 2021: Uno dei quattro ragazzi, Francesco Corsiglia, si smarca: al magistrato spiega di avere avuto con la ragazza un rapporto consenziente e poi di essere andato a dormire. Corsiglia non appare nelle foto e nei video considerati decisivi per l'inchiesta, né nelle foto con l'amica. 2
4 MAGGIO 2021: Grillo jr, Capitta e Lauria chiedono di essere interrogati di nuovo, per la terza volta in due anni. Sarà sentito però solo Ciro. 4 GIUGNO 2021: La Procura chiede il rinvio a giudizio per i quattro ragazzi. Emergono nuovi dettagli, come le frasi di preoccupazione captate dalle microspie della caserma di Quarto, a Genova, dove Ciro e i suoi tre amici vengono convocati a fine agosto 2019. Filtrano anche le loro dichiarazioni negli interrogatori dei mesi precedenti: le foto oltraggiose sono state "un brutto scherzo" mentre sui rapporti di gruppo "eravamo noi in imbarazzo, era consenziente". 21 OTTOBRE 2021: Ciro Grillo e i suoi tre amici scelgono il rito ordinario. 26 NOVEMBRE 2021: I quattro ragazzi vengono tutti rinviati a giudizio, con l'accusa di violenza sessuale. 16 MARZO 2022: prima udienza del processo, a porte chiuse. Vengono ammessi a dibattimento 56 testimoni. 1 GIUGNO 2022: il processo entra nel vivo, sfilano i primi testimoni. L'avvocata di Corsiglia chiede e ottiene che vegano riprodotti in aula gli audio e i video sequestrati dagli smartphone dei ragazzi e delle ragazze. 21 SETTEMBRE 2022: sul banco dei testimoni la madre di Ciro, che quella notte dormiva nella casa accanto e che conferma: non ho sentito nulla. Un'amica della donna: "Ho visto la ragazza tranquilla sul patio".
7 NOVEMBRE 2023: la testimonianza-fiume della principale accusatrice: "Costretta a bere, poi il blackout. Ero paralizzata". Dopo quella notte, atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. 18 LUGLIO 2024: Corsiglia conferma la sua versione: con me, dice, era consenziente e al presunto stupro di gruppo non ha partecipato perché dormiva in un'altra stanza 16 DICEMBRE 2024: dalle perizie informatiche emerge che l'autore del video girato nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 è lo stesso Ciro Grillo. 1 LUGLIO 2025: Il procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso chiede 9 anni per tutti e quattro gli imputati con le attenuanti generiche e le conseguenze accessorie. 9 LUGLIO 2025: parlano le difese dei quattro imputati: i rapporti sessuali sono stati consenzienti e la presunta vittima non è credibile, riferendosi anche a un secondo presunto stupro in Norvegia denunciato dalla ragazza, che poi però ha ritrattato.
