Intorno alle 3.14 di stamane, un casolare di due piani è esploso a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. L’abitazione, che risultava occupata da tempo, è stata completamente distrutta. All’interno vivevano tre fratelli — Franco, 65 anni, Dino, 63, e Maria Luisa Ramponi, 59 — che, secondo le prime ricostruzioni, avevano saturato gli ambienti con il gas prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. A perdere la vita sono stati tre carabinieri: Marco Piffari, 56 anni, Valerio Daprà, 56 anni, e Davide Bernardello, 36 anni. Tutti appartenevano al Comando provinciale di Verona e stavano partecipando alla perquisizione dell’immobile.
Sono rimasti feriti tredici carabinieri e tre agenti della Polizia di Stato, oltre a un vigile del fuoco. I feriti, di età compresa tra i 25 e i 50 anni, sono stati trasportati agli ospedali di Borgo Roma e Borgo Trento; alcuni in codice rosso, ma nessuno in pericolo di vita.
Gli autori del gesto
Maria Luisa Ramponi, rimasta gravemente ustionata, si trova ricoverata in terapia intensiva. I due fratelli, feriti e piantonati in ospedale, sono stati fermati con l’accusa di omicidio premeditato. Un terzo familiare, che si era allontanato dopo l’esplosione, è stato rintracciato poche ore più tardi. Tutti erano già noti alle forze dell’ordine per comportamenti analoghi e minacce durante precedenti tentativi di sgombero. Secondo quanto accertato, l’abitazione era stata preparata come una trappola. Cinque bombole di gas, collocate in punti diversi, sono state recuperate nel cortile, insieme ai resti di alcune molotov. Già a settembre i fratelli avevano minacciato il custode giudiziario incaricato della vendita dell’immobile, annunciando la volontà di farsi esplodere in caso di intervento. È per questo che la Procura aveva disposto una perquisizione mirata, sospettando la presenza di ordigni artigianali. Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha confermato che i tre fratelli sono formalmente arrestati per omicidio premeditato, e che la Procura sta valutando anche il reato di strage. La premier Giorgia Meloni ha espresso cordoglio alle famiglie dei militari, sottolineando il valore del loro servizio. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha proclamato tre giorni di lutto regionale e disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli uffici pubblici, aggiungendo una giornata di lutto nel giorno dei funerali.
