Francesca Barra rivela di aver trovato, sua sorpresa, un’immagine manipolata generata con IA che la ritrae nuda, pubblicata su SocialMediaGirls, un forum senza controllo apparente, accessibile con semplice autodichiarazione di maggiorenne. Il sito conterrebbe circa 7 milioni di iscritti, e tra le sue sezioni figura «AI Undress Any Girl», dove basta caricare una foto per generare una versione spogliata della persona ritratta. La conduttrice racconta l’imbarazzo per sé e per i propri figli, sottolineando che si tratta di violenza digitale, perché qualcuno decide di «costruire» un’immagine falsa, per danno e per profitto.
Le implicazioni per le vittime
Nelle categorie del sito vengono indicate donne famose – giornaliste, modelle, conduttrici televisive – con immagini false e senza alcun consenso. La denuncia sottolinea l’effetto duplice di danno: al corpo, che viene strumentalizzato e umiliato, e alla reputazione, che viene corrotta dall’illusione di un atto volontario. In particolare, la manipolazione dell’immagine cambia la percezione sociale della vittima e la espone a processi di colpevolizzazione, isolamento, perdita di fiducia. Barra afferma che ogni donna e ragazza potrebbe trovarsi vittima di una “versione inventata” di sé, e che la legge e le piattaforme spesso arrivano troppo tardi.
Il contesto giuridico e digitale
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per generare immagini pornografiche non consensuali configura un reato in molti ordinamenti, ma la rapidità con cui queste pratiche emergono supera spesso la capacità di intervento degli strumenti legali e delle piattaforme digitali. La testimonianza di Barra richiama la necessità di un rafforzamento delle tutele: misure preventive nelle piattaforme, strumenti efficaci di rimozione delle immagini, maggiori controlli sull’autenticità dei contenuti e sanzioni severe per chi crea o diffonde materiale manipolato.
La riflessione finale
Questo episodio coinvolge non solo una singola persona famosa, ma apre il dibattito su ciò che l’Italia e la comunità digitale devono affrontare: la resistenza delle donne alla violenza digitale, la responsabilità delle piattaforme, la rapidità con cui l’IA può essere usata per abuso e la fragilità delle normative attuali. Barra invita a non considerare il fenomeno isolato, ma come segnale di un cambiamento strutturale del modo in cui corpo, genere e tecnologia s’intrecciano. Una riflessione che riguarda tutti: uomini, donne, ragazze, ragazzi. Perché nessuno scelto di essere visibile, dovrebbe vedersi rappresentato in una versione violata, manipolata, senza consenso.
