Il ritrovamento è avvenuto venerdì scorso, dopo giorni di scavi condotti nel giardino della villetta di Mariuccia Orlando. Decisivo l’intervento del cane Klaus, un pastore belga del nucleo cinofilo dei carabinieri, che ha individuato il punto esatto in cui scavare. A quattro metri di profondità, in un vecchio pozzo sigillato con una colata di cemento, sono stati rinvenuti un sacco di plastica contenente ossa umane e indumenti riconducibili alla vittima. Sul posto, oltre ai militari del Nucleo investigativo di Gorizia, i Vigili del Fuoco e il personale della Medicina Legale di Trieste.
Sei anni di bugie
Vito Mezzalira era scomparso nel 2019. Da allora, la compagna aveva fornito versioni contraddittorie: prima una fuga d’amore, poi problemi economici, fino a ipotetici debiti contratti all’estero. Nel frattempo, i prelievi della pensione proseguivano con regolarità, ma sempre da sportelli diversi. La sorella della vittima, Domenica Mezzalira, insospettita da queste incongruenze, si era rivolta ai carabinieri nell’estate del 2023. Da lì l’inchiesta della procura di Gorizia che ha portato alla svolta di questi giorni.
Le accuse
Mariuccia Orlando, 66 anni, è ora indagata per omicidio e occultamento di cadavere, oltre che per truffa ai danni dello Stato. Coinvolto anche il fratellastro, Moreno Redivo, accusato di averla aiutata a nascondere il corpo. I legali della donna hanno chiesto di poter visionare i resti e nominare un genetista di parte, in attesa della conferma ufficiale dell’identità dalle analisi del DNA.
Le parole della sorella
«Ho sempre avuto il sentore che mio fratello fosse sepolto lì», ha dichiarato Domenica Mezzalira. «Ora almeno so dove si trova. Spero di potergli dare una degna sepoltura». La donna ha raccontato di aver creduto alle giustificazioni della cognata solo all’inizio, ma di essersi insospettita quando quest’ultima evitava ogni contatto diretto tra lei e il fratello. La procura attende i risultati delle analisi sui resti umani e sugli indumenti trovati nel sacco. Se le verifiche confermeranno l’identità di Vito Mezzalira, il quadro probatorio diventerà pesantissimo per la coppia di indagati. Gli inquirenti stanno anche ricostruendo i movimenti bancari e i prelievi effettuati dal 2019 al 2023 per documentare il profitto illecito della truffa previdenziale.
