Pil, rimbalzo forte secondo trimestre ma rischi da contagi

L'aumento dei contagi in Europa pone nuovi rischi di raffreddamento dell’attività economica

pil rimbalzo forte secondo trimestre ma rischi da contagi

Secondo il Centro Studi Confindustria lo scenario che si va consolidando per l’Italia, è di un rimbalzo del Pil forte nel secondo trimestre 2021, meno nel terzo e nel quarto trimestre. A giugno si è irrobustita la risalita, grazie all’accelerazione delle vaccinazioni e a meno restrizioni.
A luglio, però, l’aumento dei contagi in varie parti d’Europa pone nuovi rischi di raffreddamento dell’attività economica, specie nel turismo e in particolare da agosto, sia tramite il canale della fiducia che per eventuali nuove misure anti-Covid.
I datori di lavoro sono tornati ad aspettative di aumento degli occupati: da marzo nel manifatturiero, da maggio nei servizi. Gli occupati a tempo determinato sono cresciuti molto da marzo, tornando oltre i livelli pre-crisi (a maggio sono a +60mila). Non è ancora iniziata, invece, la risalita di quelli a tempo indeterminato: -403mila da gennaio 2020, al netto degli assenti dal lavoro da oltre 3 mesi (ad esempio per CIG).
Non si arresta il calo dei lavoratori indipendenti (-458mila dal pre-crisi). Inoltre, resta da assorbire l’eccezionale aumento di inattività: ancora quasi +400mila. Dai dati della Congiuntura flash del Csc, emerge come le risorse pubbliche per misure emergenziali in campo per il 2021 raggiungono il 6% del Pil, poco meno del 6,6% del 2020. Il Dl Sostegni bis, appena convertito in legge, mobilita 39 miliardi: due terzi per rifinanziare (con miglioramenti) gli indennizzi e la liquidità per le imprese; il resto per lavoratori, enti territoriali, tutela della salute.
A maggio l’export italiano si è ridotto (-2,6% in volume), restando comunque sopra i livelli pre-crisi. A frenare sono state le vendite extra-UE, condizionate dalla volatilità nella cantieristica navale. Inoltre, l’aumento dei contagi a luglio in mercati importanti per i beni italiani potrebbe frenare le vendite. Secondo il Csc mentre gli investimenti continuano la loro dinamica favorevole nei mesi primaverili, con ordini in aumento, il timone della ripresa italiana è nelle mani delle famiglie, la cui spesa è stimata finalmente in recupero, grazie a più mobilità e utilizzo del risparmio accumulato. Nell’industria il percorso di crescita prosegue su ritmi stabili. Le attese su produzione e ordini sono a livelli elevati, ma ci sono preoccupazioni per l’aumento dei prezzi di acquisto e, in alcuni casi, per la carenza di materiali.
(ITALPRESS).