In questi ultimi mesi economisti, sociologi e politici della prima Repubblica sembrano sollecitati a scrivere e a parlare del clima politico attuale e delle probabili conseguenze. La spinta, secondo me, è stata provocata dalle parole, dalle proposte e dalle prime decisioni del presidente Trump, oltre che dalla tendenza verso la destra politica, che si sta manifestando in molti Paesi.
I rapporti economici tra Stati Uniti, i Paesi del BRICS, la Cina, la Russia e l’E.U. fanno intravedere confusi cambiamenti. Ciò è conseguenza anche di una globalizzazione alimentata solo da opportunità economiche, consentendo al mercato di prevalere sugli Stati e di far crescere la corruzione. In questo clima, in Italia, nel 1992, avvenne la privatizzazione,pilotata da Draghi e da Amato, della quasi totalità delle imprese statali. Prima gli imprenditori erano considerati un gruppo sociale titolare di diritti e doveri, al pari degli altri gruppi, senza aspirare a stare al di sopra dello Stato.
Tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo, gli interessi dei gruppi di potere incominciarono a prevalere su quelli degli Stati, emarginando i rapporti influenzati dalle diverse visioni del futuro ( comunista, socialista, mmonarchica, laburista e repubblicana). L’esempio italiano è illuminante. Dopo la fine di Craxi, invocata dallo stupido Populismo comunista, e dalla Magistratura massonica, esplose il fenomeno Berlusconi, che, mentre con Craxi chiedeva, nella seconda Repubblica decideva e sovrastava. Parallelamente a ciò, cambiarono le caratteristiche dell’economia e i comportamenti degli imprenditori nei confronti dello Stato.
Molte imprese incominciarono ad investire nei Paesi in cui il costo del lavoro era più basso (l’allarme lanciato nel 1982 da Craxi non fu raccolto). Intanto, in occidente, mentre diminuiva il settore industriale, cresceva quello del commercio ed esplodeva la triade bancario - finanziario – assicurativo, settori che non creano ricchezza, mentre sembrano in interessati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle cripto valute. Gli immensi utilic he va realizzando la triade dovrebbero preoccupare i Governi e la politica.
Purtroppo, mentre prima era la diplomazia ad orientare i comportamenti degli Stati, adesso è l’interesse commerciale che influenza i loro rapporti. In questo clima, la parole, gli atteggiamenti e le proposte di Trump stanno disorientando molti Paesi, a partire da quelli europei. I quali, invece di pensare a come si devono organizzare per non essere danneggiati dalle decisioni di altri Paesi, chiedono al Presidente degli Stati Uniti di cambiare linguaggio e decisioni, per non danneggiarli.
L’Europa era un territorio dal quale si esportava e nel quale si importava molto. Verso gli anni 80 del secolo scorso iniziò la globalizzazione e mentre Cina, USA e India si adeguarono, in Europa non avanzava nemmeno il processo verso l’unità e i vari Paesi si consideravano concorrenti. Invece di cercare di passare da 27 a 35, come propone Tremonti, non riescono nemmeno a fare fronte comune rispetto alla concorrenza dei grandi Paesi.
Negli ultimi tempi, i motivi di disaccordo sono aumentati. Anche il problema dei migranti non viene affrontato in modo unitario. Questo clima sta facendo crescere il sovranismo e la destra politica. Ciò non tranquillizza il futuro. Sembra che la Presidente del Consiglio abbia riscoperto la diplomazia, che è uno strumento di democrazia. Speriamo di vederla riutilizzata nei rapporti tra gli Stati, invece di sentire minacce o di vedere atteggiamenti servili. L’E.U., che è la parte del mondo con meno condizionamenti e con più storia politica, deve onorare il suo ruolo e operare per riportare gli Stati sopra il mercato.