Amazon accelera la corsa verso l’automazione dei propri magazzini. Blue Jay, il robot multitask svelato nella Silicon Valley, rappresenta la più recente evoluzione della linea Amazon Robotics. È un insieme di bracci robotici dotati di visione artificiale e sensori dinamici che permettono di svolgere simultaneamente tre operazioni logistiche: prelievo, smistamento e composizione dei pacchi. Un unico sistema capace di sostituire più postazioni di lavoro, riducendo tempi e spazi all’interno dei centri di distribuzione. Secondo Tye Brady, senior manager di Amazon Robotics, Blue Jay è frutto di poco più di un anno di sviluppo, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale generativa e predittiva. “Non è più teoria, è la potenza dell’IA che si traduce in efficienza concreta”, ha dichiarato.
Dal robot Vulcan alla nuova generazione automatizzata
La presentazione di Blue Jay segue quella di Vulcan, introdotto in primavera come il primo robot dell’azienda dotato di sensibilità tattile. Con la nuova generazione di sistemi robotici, Amazon mira a raggiungere un livello di automazione del 75 % delle sue attività logistiche entro il 2027. Il progetto nasce da una strategia di lungo periodo che prevede l’adozione di “intelligenza artificiale fisica”, cioè robot in grado di apprendere dall’esperienza e adattarsi alle condizioni operative in tempo reale. L’entusiasmo per la tecnologia è accompagnato da timori sul futuro dell’occupazione. Il New York Times ha riportato che Amazon, che ha triplicato il numero dei dipendenti statunitensi dal 2018 raggiungendo 1,2 milioni di lavoratori, potrebbe ridurre di 160 mila unità la forza lavoro entro il 2027. L’obiettivo di automatizzare la gran parte delle operazioni logistiche rischierebbe di comprimere la domanda di manodopera tradizionale, lasciando spazio a figure più tecniche e specializzate, ma in numero inferiore.
Brady ha tuttavia ribadito che “nessuna azienda ha creato più posti di lavoro negli Stati Uniti di Amazon nell’ultimo decennio”, precisando che i nuovi sistemi “non servono a sostituire, ma a proteggere i dipendenti, rendendo il lavoro più sicuro ed efficiente”. Oltre a Blue Jay, Amazon ha presentato un assistente virtuale dedicato alla gestione integrata dei robot e dei team di magazzino, capace di analizzare i flussi in tempo reale e ottimizzare la distribuzione dei carichi di lavoro. Tra le novità anche un paio di occhiali intelligenti destinati ai corrieri: grazie a un microdisplay posizionato sull’obiettivo destro e a una fotocamera incorporata, consentono di ricevere istruzioni vocali e visive senza interrompere le operazioni. L’introduzione di Blue Jay segna una tappa cruciale nel percorso di Amazon verso la piena automazione. L’azienda scommette sulla collaborazione tra uomo e macchina, ma la questione sociale rimane aperta: fino a che punto l’intelligenza artificiale potrà essere alleata del lavoro umano, e non la sua sostituta? La risposta, ancora una volta, dipenderà dalla capacità di coniugare innovazione e responsabilità.
