Il terremoto è stato registrato intorno alle 23 locali e ha scosso con violenza la regione occidentale della Turchia, con epicentro individuato nel distretto di Sindirgi, nella provincia di Balikesir. L’Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD) ha comunicato che la magnitudo è stata pari a 6,1, con una profondità di poco inferiore ai 6 chilometri. Una scossa superficiale, dunque, capace di produrre effetti significativi anche a grande distanza. La popolazione si è riversata in strada in preda al panico, e il sisma è stato chiaramente percepito anche nelle province limitrofe, fino alla megalopoli di Istanbul. Diversi video circolati sui social mostrano palazzi lesionati e mobili caduti all’interno delle abitazioni.
Danni e feriti
Le prime segnalazioni parlano di edifici crollati e danni estesi soprattutto nei centri più vicini all’epicentro. In diverse località della provincia di Balikesir, i soccorritori hanno estratto persone rimaste intrappolate tra le macerie. Secondo le autorità locali, almeno 22 persone risultano ferite, in gran parte per le fughe precipitose durante la scossa o a causa del crollo di materiali interni. Non sono al momento confermate vittime, ma i controlli continuano: alcune abitazioni, già danneggiate da precedenti eventi sismici, sono collassate completamente. I vigili del fuoco e le squadre della protezione civile stanno ispezionando uno a uno gli edifici a rischio di cedimento.
Le parole di Erdogan e la risposta dei soccorsi
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha espresso la propria vicinanza alle persone colpite, assicurando che il governo “segue con attenzione la situazione minuto per minuto”. L’AFAD e le altre agenzie statali hanno avviato un monitoraggio capillare del territorio, predisponendo tende e punti di assistenza temporanei per chi non può rientrare in casa. Le autorità hanno inoltre invitato la popolazione a non entrare negli edifici danneggiati, data la possibilità di scosse di assestamento nelle prossime ore. In molte zone rurali, l’elettricità è stata temporaneamente interrotta per motivi di sicurezza, ma i servizi stanno progressivamente tornando operativi.
Una zona ad alto rischio sismico
La provincia di Balikesir si trova lungo la complessa rete di faglie dell’Anatolia occidentale, un’area storicamente soggetta ad attività sismica frequente. Solo due anni fa, nel febbraio 2023, la Turchia era stata colpita da un devastante terremoto nel sud-est del Paese, che causò oltre 50 mila vittime. Questo nuovo evento, pur meno intenso, ricorda quanto la vulnerabilità sismica del territorio resti elevata. Le autorità turche da tempo hanno avviato un piano di verifica delle costruzioni, ma in molte aree rurali gli edifici non rispondono ancora agli standard antisismici più recenti.
Le prossime ore
Il bilancio del terremoto è ancora provvisorio. I soccorsi continuano ininterrottamente, mentre le squadre tecniche dell’AFAD stanno valutando la stabilità delle infrastrutture pubbliche, delle scuole e degli ospedali. La priorità è garantire assistenza ai feriti e trovare un riparo sicuro per le famiglie rimaste senza casa. Il governo ha annunciato la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza nelle aree più colpite, mentre si attendono aggiornamenti sulle condizioni di sicurezza degli edifici e sulla ripresa delle normali attività.
