Coloni israeliani fanno irruzione nel complesso della Moschea di Al-Aqsa

Nuove tensioni nella Città Vecchia: centinaia di coloni israeliani scortati dalla polizia

coloni israeliani fanno irruzione nel complesso della moschea di al aqsa

Il Governatorato di Gerusalemme denuncia un nuovo episodio di tensione nella Spianata delle Moschee: oltre 460 coloni israeliani, sotto la protezione della polizia, hanno fatto irruzione per celebrare rituali religiosi

Decine di coloni israeliani hanno fatto irruzione questa mattina nel complesso della Moschea di Al-Aqsa, nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, sotto la stretta protezione della polizia israeliana. L’agenzia palestinese Wafa riferisce che il gruppo ha attraversato i cortili del santuario islamico entrando dalla Porta dei Maghrebini, accesso riservato ai non musulmani e punto spesso al centro di scontri e tensioni. Secondo il Governatorato di Gerusalemme, in totale 465 coloni hanno preso parte all’incursione, organizzata in diversi gruppi e accompagnata da guide religiose. I partecipanti avrebbero svolto rituali talmudici e cerimonie di preghiera in aree prossime alla Cupola della Roccia, gesto considerato altamente provocatorio dalla comunità musulmana.

Reazioni palestinesi e timori di escalation

Le autorità palestinesi hanno definito l’episodio una “provocazione pianificata”, accusando il governo israeliano di voler “imporre una divisione temporale e spaziale” del complesso, sul modello di quanto avviene alla Tomba dei Patriarchi di Hebron. Anche il Ministero per gli Affari religiosi palestinese ha condannato le irruzioni, invitando i fedeli a recarsi numerosi nel luogo sacro per difenderne l’identità islamica. Le irruzioni di gruppi di coloni nella Spianata delle Moschee si verificano con regolarità, soprattutto in coincidenza con festività religiose ebraiche. La Moschea di Al-Aqsa rappresenta il terzo luogo più sacro dell’Islam, mentre per gli ebrei il sito corrisponde al Monte del Tempio, luogo dei due antichi templi distrutti. L’episodio di oggi si inserisce in un contesto di crescenti tensioni a Gerusalemme Est, dove nelle ultime settimane si sono registrati numerosi arresti e scontri tra giovani palestinesi e forze israeliane.

Luogo sacro e simbolo dell'Islam

La moschea di Al Aqsa è uno dei luoghi più sacri dell'Islam, situata a Gerusalemme Est nella Spianata delle Moschee (al-Haram al-Sharif). È la più grande moschea di Gerusalemme e può ospitare circa cinquemila fedeli. Il nome "Al Aqsa" significa "la moschea lontana" e deriva dal racconto coranico del viaggio notturno del profeta Maometto dalla Mecca. La moschea è parte di un complesso sacro che include anche la Cupola della Roccia, ma la moschea stessa è distinta da quest'ultima sia architettonicamente che funzionalmente. La moschea di Al Aqsa è costruita in stile tardo islamico, con una facciata mosaicata e 14 archi romanici, ed è dotata di quattro minareti e della fontana dell’abluzione. Fu costruita originariamente nel VIII secolo dal califfato omayyade e ha subito numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli a causa di terremoti. Il suo significato religioso è enorme per i musulmani, poiché rappresenta uno dei tre luoghi più sacri dell'Islam insieme a Mecca e Medina. Il sito è anche oggetto di controversia politica e religiosa, essendo situato in un'area contesa tra Israele e Palestina. Gerusalemme Est, dove si trova la moschea, è governata da Israele dal 1967 ma rivendicata come capitale dello Stato di Palestina. Recentemente, si sono verificati episodi di tensione e attacchi, come l'assalto di coloni israeliani alla moschea, che generano preoccupazioni per la sicurezza e la stabilità della zona.