Usa e Russia, piano segreto in 28 punti per porre fine al conflitto in Ucraina

Una proposta segreta tra Washington e Mosca, suddivisa in quattro filoni, cerca una via d’uscita

usa e russia piano segreto in 28 punti per porre fine al conflitto in ucraina

Il piano copre quattro macro-aree, ma resta avvolto nel riserbo. Il governo ucraino è stato solo informato a segnali, mentre Mosca non conferma novità concrete

In queste ore emergono dalla stampa internazionale elementi secondo cui gli Stati Uniti, mediante un inviato speciale, starebbero comunicando con la Russia per preparare un accordo articolato in 28 punti con l’obiettivo di porre fine al conflitto ucraino. Il piano usufruirebbe di un approccio ispirato a precedenti negoziati promossi per la crisi di Gaza. Fonti americane citano che l’inviato russo ha partecipato a colloqui negli Stati Uniti alla fine di ottobre. Nel frattempo, una delegazione statunitense di alto livello è stata inviata a Kiev per aggiornarsi sul terreno. Dal materiale disponibile emerge che i 28 punti sarebbero raggruppati in quattro filoni principali: innanzitutto, il raggiungimento di una pace all’interno dell’Ucraina, ovvero la cessazione delle ostilità e la definizione del ruolo delle forze sul territorio. In secondo luogo, le garanzie di sicurezza — sia per l’Ucraina sia per la Russia — come parte integrante dell’intesa. Poi la sicurezza europea più ampia, nel senso che l’accordo non riguarderebbe solo Kiev e Mosca ma anche l’assetto di lungo termine del Vecchio Continente. Infine, la relazione futura tra Stati Uniti, Russia e Ucraina: come evolve il rapporto Washington-Mosca e qual è il ruolo di Kiev in questo nuovo equilibrio.

Le incertezze e le criticità sul tavolo

Pur equilibrato nelle sue intenzioni, il piano presenta molte zone d’ombra. Non è noto in che modo i 28 punti affrontino i nodi più spinosi come le annessioni territoriali rivendicate dalla Russia, la questione dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, oppure la demilitarizzazione effettiva delle zone colpite dal conflitto. Rilevante è inoltre il fatto che l’Ucraina — seppure informata — non sembra avere partecipato attivamente alla redazione del testo, il che potrebbe compromettere la legittimità di una futura intesa. Dal lato russo, il portavoce del Cremlino ha sostenuto che «non ci sono novità» rispetto agli impegni già assunti in agosto, segnalando che l’apparente piano non abbia ancora ricevuto una formulazione ufficiale. Il momento dell’annuncio non appare casuale: l’offensiva russa è ancora in corso, con bombardamenti che provocano morti e feriti, e gli Stati Uniti sembrano voler accelerare su una soluzione che potrebbe ridefinire assetti geopolitici e di sicurezza. Per l’Italia e per l’Europa centrale questo piano rappresenta una doppia sfida: da un lato la possibilità di ridurre ulteriormente la guerra sul suolo europeo, dall’altro il rischio che un accordo prematuro sancisca di fatto un ridimensionamento della sovranità ucraina o della capacità di reazione occidentale. Le ipotesi coinvolgono temi cruciali come le garanzie di difesa, le ricostruzioni post-belliche, e la presenza di forze di stabilizzazione nei territori contesi.