Il dramma di Tatiana Schlossberg riapre la ferita Kennedy

Tatiana Schlossberg, nipote di John Fitzgerald Kennedy, racconta la sua lotta contro una leucemia ra

il dramma di tatiana schlossberg riapre la ferita kennedy

Nel racconto si intrecciano la dimensione privata della malattia, la storia tragica della dinastia Kennedy e un duro atto d’accusa contro il cugino Robert F. Kennedy Jr., oggi ai vertici della sanità americana

Tatiana Schlossberg aveva appena dato alla luce la sua bambina quando i medici, osservando valori anomali nella conta dei globuli bianchi, le hanno comunicato il sospetto di una leucemia acuta. Il giorno prima, incinta di nove mesi, aveva nuotato per un’ora come sempre, convinta di essere in perfetta salute. Poche ore dopo, la vita cambiava radicalmente: trasferimento d’urgenza in un altro reparto, analisi immediate, la separazione forzata dalla neonata per evitare rischi di infezioni. Nel saggio che ha commosso l’opinione pubblica americana, Tatiana ricostruisce settimane di terapie estenuanti: chemioterapia avviata subito, trapianto di cellule staminali donato dalla sorella, nuove cure sperimentali, poi un inatteso peggioramento. Le ricadute sono violente e frequenti. I medici parlano di una prospettiva di vita limitata, «forse un anno», se le condizioni resteranno stabili. È un racconto lucido e intenso, fatto di paura, gratitudine, disperazione e forza, sempre con lo sguardo rivolto ai suoi due bambini.

Una nuova ombra sulla dinastia Kennedy

La tragedia personale di Tatiana si inserisce in una lunga scia di lutti che perseguita la famiglia Kennedy: dall’assassinio del presidente John F. Kennedy a quello del senatore Robert, dall’incidente che costò la vita a John Jr. fino alla morte prematura di Jacqueline Kennedy. Ora la malattia di Tatiana diventa un nuovo capitolo di una storia familiare segnata dal dolore. Accanto a lei la madre Caroline, l’ambasciatrice, che rivive un dolore che sembrava ormai lontano. Nel saggio c’è anche una componente politica: Tatiana critica apertamente il cugino Robert F. Kennedy Jr., oggi figura di primo piano nella sanità federale. Lo accusa di avere ridotto i fondi alla ricerca scientifica e di voler limitare l’uso dei vaccini, decisioni che — sottolinea — avrebbero potuto compromettere anche le terapie che le stanno prolungando la vita. «È un imbarazzo per la nostra famiglia», scrive, denunciando come certe scelte metterebbero a rischio milioni di persone immunodepresse come lei.

La dimensione intima della lotta

La parte più struggente del racconto riguarda la vita quotidiana: i figli piccolissimi da cui spesso deve stare lontana, la gratitudine verso i medici e le infermiere, il legame di ferro con la famiglia, l’angoscia di non poter accompagnare i bambini nella crescita. Ogni giorno, scrive, è un equilibrio fragile fra speranza e consapevolezza. Eppure, nonostante la diagnosi, trova la forza di pensare al futuro: suo fratello Jack correrà per un seggio al Congresso e lei spera di esserci ancora, almeno da lontano.  Il racconto di Tatiana Schlossberg va oltre la vicenda personale: diventa un atto civile, una denuncia, un messaggio di umanità. È la voce limpida di una giovane madre che affronta la malattia con dignità e lucidità, consapevole di avere davanti un tempo limitato. Una voce che, ancora una volta, riporta la famiglia Kennedy al centro della storia americana.