Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Parigi per un nuovo giro di consultazioni. Accolto da Emmanuel Macron, ha partecipato a un collegamento con i leader dei Paesi Ue insieme ai ministri Witkoff e Umerov. Al centro dei colloqui il sostegno militare e finanziario a Kiev, la difesa aerea e le possibili risposte coordinate agli attacchi ibridi attribuiti alla Russia. Intanto, le affermazioni di Giuseppe Cavo Dragone, responsabile del Comitato militare della Nato, hanno provocato una reazione immediata del Cremlino. Il generale, in un’intervista al Financial Times, ha confermato che l’Alleanza sta valutando risposte più incisive alla guerra ibrida condotta da Mosca, arrivando a non escludere l’ipotesi di un attacco preventivo nel dominio cibernetico o contro attività di sabotaggio. Parole che la diplomazia russa ha definito “estremamente irresponsabili”, accusando la Nato di voler alimentare l’escalation.
Le mosse dell’Alleanza e le pressioni in Europa
La riflessione strategica evocata dal generale arriva in un momento di particolare tensione. Le capitali europee sono chiamate a rafforzare gli impegni verso Kiev, mentre aumentano le segnalazioni di violazioni dello spazio aereo e di operazioni ostili attribuite ai servizi russi. Per l’Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas, quella in corso “sarà una settimana cruciale” per il futuro dell’Ucraina. Un contesto nel quale, sostiene la diplomatica, l’utilizzo degli asset finanziari russi congelati potrebbe “rafforzare la posizione europea” nei confronti di Mosca. Sul terreno la guerra continua a colpire la popolazione civile. Kiev denuncia un nuovo raid russo su Dnipro che ha causato quattro morti e otto feriti. Le autorità ucraine parlano di un attacco mirato contro infrastrutture strategiche, mentre le squadre di soccorso sono intervenute tra le macerie degli edifici colpiti. L’episodio alimenta la pressione internazionale per un ulteriore rafforzamento delle difese aeree del Paese. Le dichiarazioni di Cavo Dragone, la reazione immediata di Mosca e il dispiegarsi della diplomazia europea mostrano un quadro di tensione crescente. Tra minacce ibride, consultazioni ad alta intensità e nuovi bombardamenti, il rischio di un’ulteriore escalation rimane sul tavolo, mentre l’Ucraina attende decisioni decisive da parte dei suoi alleati.
