«Chiuse le liste, la politica dimentica il mio Arturo»

La mamma: serve coesione sociale e attenzione al tema

Napoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

«Fino a prima della chiusura delle candidature la poltica sembrava avere grande interesse per le mie proposte, ora invece sembra proprio di no». Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il 17enne accoltellato lo scorso 18 dicembre in via Foria a Napoli da dei coetanei, punta il dito contro la politica in piena campagna elettorale. Insomma, secondo la mamma diventata l'icona del no alle baby gang dopo la chiusura delle liste elettorali sarebbe caduto il sipario del silenzio e noncuranza sul tema sicurezza e babygang a Napoli.

La docente, diventata negli ultimi mesi simbolo della lotta alla violenza tra minori. Ne ha parlato stamattina nel corso di un incontro sul tema delle babaygang che si è svolto nell'istituto alberghiero Vittorio Veneto di Scampia, ribadendo la necessità di una coesione «con le istituzioni formative, le forze politiche e dell'ordine a rappresentare quello che va oltre un' urgenza, ma è un' emergenza reale che richiede domande fattive e progetti di sistema fatti con la scuola, la famiglia ma soprattutto con la politica». 

Alla signora domande precise sulla paventata candidatura di lei stessa alle prossime politiche. 

Una ipotesi che nega seccamente, senza alcun dubbio. «Assolutamente no, non ho mai pensato che fosse il momento opportuno, perché Arturo ha bisogno di una madre presente in questo momento - ha affermato -. Intanto colgo l'occasione per dire alla politica come ai genitori e scuole, insegnanti e assistenti di lavorare concretamente per sollevare questa generazione da una tale vacatio di valori». Intanto le indagini per individuare i responsabili della violenza contro Arturo in via Foria una settimana prima di Natale procedono. Nei prossimi giorni potrebbe esserci un nuovo inicidente probatorio per identificare un secondo soggetto coinvolto. Già incastrato "Il Nano" dalla stessa vittima. Insomma, la stessa mamma di Arturo si dice serena per lo svolgimento delle indagini,. coordinate direttamente dal questore De Iesu, che in più occasioni ha invitato ogni attore a fare la sua parte e collaborare.A Napoli intanto c'è anche l'App per segnalare aggressioni e reati della Polizia di Stato.