Sfrattata con tre figli, Nunzia ora ha una casa: la lotta paga

Due mesi lo sgombero da Vico dei Monti. Dopo una dura battaglia il comune le ha dato una casa

Giovane vedova con tre figli di cui uno affetto da leucemia. Abbiamo raccolto il suo appello. Al suo fianco il movimento "Magnammece 'o pesone"

Napoli.  

Due mesi fa, nel corso di una puntata speciale de La Linea dedicata all'emergenza casa, vi abbiamo raccontato la storia di Nunzia, giovane e madre di tre bambini di cui uno affetto da leucemia. Dopo aver perso il marito ha perso anche la casa perchè non poteva più pagare il mutuo con inevitabile sfratto esecutivo, pignoramento e vendita della sua casa in Vico dei Monti a Napoli.

Il suo appello ai nostri microfoni era l'appello disperato di tanti napoletani che combattono per il diritto all'abitare. Al loro fianco il movimento per la casa “Magnammece o pesone” che si è mobilitato per bloccare lo sgombero e pretendere un'alternativa. Si è costruita intorno a Nunzia una rete di solidarietà sociale che ha spinto anche la seconda municipalità a sostenere il suo diritto negato.

Oggi la buona notizia. Nunzia ce l'ha fatta. Dalla pagina facebook di Magnammece o pesone si rende noto che finalmente un'ordinanza del Sindaco di Napoli e dell'Assessore alle politiche abitative ha riconosciuto a questa giovane vedova il diritto all'accesso in una casa popolare, secondo le norme regionali che prevedono l'assegnazione transitoria in casi di conclamata emergenza abitativa.

Oggi Nunzia ha messo piede nell'appartamento dell' IACP dove la sua vita può ricominciare, dove la sua famiglia può trovare una prospettiva di maggiore serenità. Una collocazione nei quartieri storici, non troppo distante dai luoghi della sua esistenza.
Non sarà semplice, a partire dai passi ancora da fare per adeguare questo appartamento alle necessità di un bambino con esigenze particolari. Ma la forza su cui contare è proprio quella della lotta e della solidarietà dal basso con cui si è ottenuto questo risultato.
“Siamo fin troppo consapevoli che il caso di Nunzia è così esemplare da dimostrare indirettamente quanto invece siamo ancora lontani da un vero esercizio del diritto all'abitare – scrivono gli attivisti - Conosciamo per diretta esperienza quante famiglie rischiano di finire in strada e non trovano risposte alle loro legittime richieste. Le migliaia di persone che vivono in condizioni di grave emergenza abitativa o sotto sgombero. Ma ogni tanto ci piace dare una buona notizia. La buona notizia è che la lotta paga! Non cerchiamo la speranza, cerchiamo l'azione, perchè solo l'azione porta speranza!”