Napoli distrugge e crea. In strada tra partorienti e feriti

È la città dove sulla strada si rischia di morire e si viene al modo con la stessa naturalezza

Napoli.  

Ieri a distanza di pochi metri tra Corso Umberto e Piazza Garibaldi si sono consumati due eventi che insieme danno il quadro di cosa è davvero Napoli con le sue contraddizioni. 
Mentre a Corso Umberto una struttura in ferro si stacca da un palazzo e colpisce un turista tedesco di 17 anni, in un bar di Piazza Garibaldi una donna mette al mondo un bambino. 
I due fatti, per un gioco del destino che a Napoli è sempre ironico, si sovrappongono. L’ambulanza inviata per la donna alla quale le si erano rotte le acqua viene fermata in Corso Umberto per soccorrere il turista tedesco mentre quella inviata per il turista andrà a soccorrere la partoriente. 

Napoli vive i due avvenimenti con lo stesso spirito e con la stessa vitalità, quella tipica partenopea. I bancolotti si riempiono di persone pronti a giocare i numeri della cabala che descrivono i due fatti. Il bar di Piazza Garibaldi espone un bel fiocco azzurro all’ingresso e festeggia il nascituro come se fosse il figlio del barista. A Corso Umberto la rabbia invece inizia a farsi sentire e la paura dei crolli riporta alla memoria la tragedia di qualche anno fa, ricordando a tutti che tra palazzi che crollano, cornicioni che si staccano e alberi che cadono la città non è in sicurezza. 
Napoli è semplicemente sé stessa. È la città di chi vive l’inferno quotidiano delle cose che non funzionano. È la città che vive un parto in un bagno di un bar con la gioia di una famiglia. È la città che accoglie un numero di turisti da capogiro e che affascina chi la visita con la sua spettacolare bellezza. È la città dei turisti che vengono colpiti dai crolli, che vengono scippati, che si muovono senza indicazioni e che trovano i luoghi di interesse spesso abbandonati, chiusi e non segnalati.

Quella di ieri è semplicemente Napoli in uno dei suoi giorni di normale follia, con le sue enormi contraddizioni, con i suoi pericoli, la sua violenza, la sua disorganizzazione e la sua grande umanità. È la città dove sulla strada si rischia di morire e si viene al modo con la stessa naturalezza. È la città che interiorizza e rende popolare ogni avvenimento bello o brutto che sia.