Crisi rifiuti, ultimatum ai sindaci: basta dire sempre "no"

Dopo Acerra e Giugliano anche Marigliano si prepara alla protesta

La Sapna lancia appello agli amministratori: servono siti di stoccaggio provvisori, altrimenti dal primo settembre sarà emergenza

Napoli.  

Mancano 12 giorni allo stop del termovalorizzatore di Acerra e non sono state ancora individuate le aree provvisorie di stoccaggio per evitare la crisi. Dal primo settembre si fermeranno le tre linee dell’inceneritore per la necessaria manutenzione alla turbina, il piano della Regione punta soprattutto ad esportare quanta più immondizia è possibile. Ma è necessario anche prevedere un periodo di “sacrifici” per i territori.

a qui l'ultimo appello dell'amministratore della Sapna (la società partenopea di smaltimento rifiuti) ai sindaci accompagnato da una promessa: «Ai Comuni chiedo di collaborare e di mettere a disposizione gli spazi per stoccare i rifiuti. E lo garantisco: entro gennaio i siti saranno liberati. Abbiamo già fatto le gare per portare fuori regione la spazzatura che si accumulerà nel periodo di fermoche prova a offrire garanzie agli amministratori, ma il timore che queste promesse non saranno mantenute è piuttosto concreto. La Regione finora ha bandito le gare e ha appaltato cinque dei sei lotti per portare fuori le ecoballe relative all'emergenza del pasato, quella tra il 2001 e il 2009. Una parte di questi quantitativi da portare via potrebbe essere sostituita dalla frazione secca che esce attualmente dagli impianti Stir che dovrebbe andare al termovalizzatore e che da settembre non si sa dove bruciare. Anche l'umido sarà portato via. Con l’ultimo bando sono state messe in gara 125mila tonnellate di frazione umida con un’ opzione di ulteriori 125mila. Solo un piccolo quantitativo resterà in Italia, tutto il resto sarà portato all’estero. Ma fino a quando non saranno firmati i contatti e non arriveranno le autorizzazioni necessarie agli spostamenti, i rifiuti tolti dalle strade dovranno essere conservati nei siti di stoccaggio.

La Sapna aveva individuato sei siti: quattro a Giugliano (Taverna del re e Ponte Riccio), uno ad Acerra (Pantano) ed uno a Marigliano (Boscofangone). Ma Giugliano e Acerra, dopo le proteste dei rispettivi sindaci e delle comunità locali, sono stati esclusi. Marigliano segue a ruota l'esempio degli altri due e dice “no”.

L'unico spiraglio arriva dal Sannio. Sapna ha chiesto di intensificare i viaggi. Dopo l’incendio della scorsa estate, quando l’impianto fu messo fuori uso dalle fiamme, Napoli accettò parte dei rifiuti del Beneventano, e adesso la solidarietà potrebbe essere ricambiata. La Sapna ha già fatto alcuni sopralluoghi. Intanto si attende la data del 26 agosto, giorno in cui è stata convocata la conferenza di servizi con la Regione e tutti i soggetti competenti. Sarà l'ultima chiamata per mettere a punto una strategia efficace al fine di scongiurare la crisi. Ma nessuno è pronto a scommetterci.